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Gli interventi statali
03 Giugno 2025 - 08:45
Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI)
Il governo ha approvato il Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI), documento programmatico che coordina risorse e interventi a favore dei territori periferici italiani. Le misure mirano a contrastare il calo demografico e a colmare il divario in termini di accesso ai servizi essenziali.
Le “aree interne” sono definite dal PNRR come territori distanti dai poli di offerta di servizi fondamentali – sanità, istruzione e mobilità – caratterizzati da fragilità demografica e infrastrutturale, ma dotati di rilevanti risorse ambientali, culturali e produttive. L’Accordo di Partenariato 2021-2027, in continuità con la Strategia nazionale precedente (2014-2020), ha consolidato il quadro normativo per l’utilizzo dei fondi europei e nazionali su queste zone.
Alla prima fase (2014-2020), che ha interessato 72 aree con un finanziamento di 281 milioni di euro, si è aggiunta una nuova programmazione (2021-2027) con uno stanziamento complessivo di 310 milioni. A oggi, le aree interne riconosciute sono 128: 43 nuove aree sono state finanziate con fondi statali e regionali, mentre altre 13 riceveranno solo fondi regionali. Le 56 nuove aree coinvolgono 764 Comuni, pari al 9,7% del totale nazionale, per una popolazione complessiva di oltre 2 milioni di abitanti.
Le aree interne ospitano circa 13,3 milioni di persone, un quarto della popolazione italiana. Secondo le stime, entro il 2034, nel Mezzogiorno il 90% dei Comuni classificati come aree interne sarà soggetto a spopolamento, con percentuali che sfiorano il 93% nei Comuni ultraperiferici. Anche nel Centro-Nord la situazione è critica: il 73,3% dei Comuni di queste zone mostra tendenze demografiche negative.
Il piano definisce tre settori prioritari di intervento: trasporti, scuola e sanità. Le misure saranno calibrate in base alle caratteristiche socio-territoriali delle singole aree.
Si punta al miglioramento della mobilità interna e verso i centri urbani, riducendo tempi di percorrenza e potenziando i collegamenti. Previsti interventi come:
servizi a chiamata e trasporto flessibile;
autobus di dimensioni adeguate ai territori;
manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture;
piattaforme digitali per la gestione integrata della mobilità.
L’istruzione è considerata un ambito cruciale per frenare l’emigrazione giovanile. Le misure previste includono:
adeguamento degli indirizzi scolastici ai fabbisogni locali;
percorsi professionalizzanti e per le competenze trasversali;
contrasto alla dispersione scolastica;
formazione dei docenti e digitalizzazione;
investimenti in mense, asili, palestre e sicurezza degli edifici.
L’obiettivo è garantire l’accesso equo ai servizi sanitari di base. Le azioni previste comprendono:
Case della Comunità e ambulatori territoriali;
potenziamento della guardia medica;
incentivi e alloggi per personale medico e infermieristico;
attivazione di foresterie per personale sanitario temporaneo;
rafforzamento dei servizi di prossimità, con il ruolo dell’Infermiere di Famiglia e delle Unità di Continuità Assistenziale (UCA).
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