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Indagini in corso

Caccia ai piromani di Nichelino: forse il loro volto è nei filmati delle telecamere

Carabinieri e vigili del fuoco al lavoro per rintracciare i responsabili dei due incendi della scorsa notte

Incendi dolosi Nichelino

Le fiamme nell'azienda agricola Ponzio

I piromani sono tornati a colpire in provincia di Torino: dopo Riva, Poirino, Villastellone, Rivoli e Collegno, stavolta tocca a industrie e aziende agricole di Nichelino. Tre imprese devastate nella notte a causa di due incendi dolosi partiti a distanza di poche ore e 3 chilometri l’uno dall’altro: è probabile che dietro ci siano le stesse mani. Ma perché hanno colpito? Si è trattato di un atto vandalico, della ripicca di concorrenti o c’entra la criminalità organizzata? I vigili del fuoco e i carabinieri stanno cercando di dare una risposta anche grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, nella speranza che abbiano ripreso i piromani all’opera.

I precedenti

Cos’è successo a Nichelino

Il primo allarme è scattato intorno alle 2.30, in via Nino Bixio 64, in piena zona industriale: probabilmente qualcuno ha scavalcato la recinzione della Isolpack, azienda che produce materiali per edilizia. Hanno dato fuoco a deposito esterno, dove ci sono i bancali con i pannelli fonoassorbenti. Le pedane in legno e le parti in plastica hanno preso fuoco in un attimo: «Per fortuna dei ragazzi di passaggio hanno visto le fiamme» spiegano dalla ditta.

La colonna di fumo era visibile a chilometri di distanza, con l’aria subito irrespirabile. I vigili del fuoco sono arrivati in fretta e hanno domato il rogo prima che raggiungesse la parte produttiva dell’azienda. Il tempo di finire in via Bixio e le squadre dei pompieri hanno dovuto correre in via Buffa 54, dove l’azienda agricola Ponzio produce erbe aromatiche. Anche in questo caso i piromani sono riusciti a entrare facilmente dalla strada: hanno incendiato i pallet e i fusti in plastica (vuoti) per la lavorazione del basilico, completamente distrutti. Poi le fiamme si sono allargate alla Utemac e alla Piemonte macchine, aziende accanto che producono macchine utensili. Fortunatamente con danni più limitati.

Aziende in ginocchio

«Una parte del capannone è stata dichiarata inagibile - allarga la braccia Walter Badellino, amministratore della Utemac - Dobbiamo ancora capire l’entità del danno ma sicuramente sono bruciati alcuni macchinari. E il fumo ha fatto il resto».
Sul posto, oltre a squadre dei vigili del fuoco da mezza provincia, anche carabinieri, polizia municipale, tecnici comunali e il sindaco Giampiero Tolardo. Infine è arrivata l’Arpa, che ha effettuato rilevamenti sull’aria nei due siti interessati dagli incendi ma ha escluso pericoli ambientali e per l’uomo (qui il report dopo le analisi).

Tutti stanno indagando per risalire ai responsabili, che hanno colpito fra sabato e domenica come in tutti i precedenti. Forse per fare più danni possibili ma senza provocare feriti: «E’ stato qualche stupido che si è alzato storto» si limitano a dire alla Isolpak. Lì, come alla Ponzio, assicurano di non aver mai ricevuto minacce. Lo stesso dice Badellino: «Pensiamo più a gente che si diverte in questo modo malato».

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