l'editoriale
Cerca
L'omicidio
03 Ottobre 2023 - 00:10
Nel suo saggio “Relatività perfetta”, Marco Gilioli cita Satana, parla di «Luce nera» e di «potenze mondiali schiave dagli Illuminati del Demonio». E precisa: «Per sovvertire il Sistema Satanico bisogna lasciare che la condivisione verbale prenda forma nella potente esecuzione corporale».
Tutte frasi che suonano sinistre dopo quello che è successo sabato, quando Gilioli avrebbe ucciso il 71enne Emilio Mazzoleni, suo vicino di casa in frazione Maddalena a Giaveno. E ha sparso tutto intorno alla casa proprio le copie del saggio appena autoprodotto, una sorta di “firma” che ha condotto i carabinieri dal 35enne.
«Non parla di cos’è successo e non dice nulla in generale - riporta il suo avvocato, Giorgio Papotti - Non è presente a sé stesso, soffre di una patologia grave e la situazione non è facile neanche per lui». Oggi ci sarà l’udienza di convalida dell’arresto, poi un medico legale verrà incaricato dell’autopsia sul corpo di Mazzoleni, ucciso a sediate in testa (invece il suo adorato cagnolino, Pluto, è stato sgozzato).
«Perché Gilioli viveva da solo ed era controllato solo ogni tanto?» si chiedono da sabato mattina amici e parenti della vittima. Che sapevano della schizofrenia del 35enne, seguito al Centro di salute mentale di Giaveno. E avevano paura di lui: per questo ora puntano il dito contro chi lo aveva in cura e che, secondo loro, non avrebbe dovuto rimandarlo a casa dopo l’ultimo Trattamento sanitario obbligatorio. Domenica, dal pulpito, anche il parroco ha parlato di «famiglie lasciate sole dai tagli alla sanità».
Replica lo psichiatra Enrico Zanalda, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Asl To3 e quindi responsabile anche del Centro di Giaveno: «Non posso parlare direttamente dei pazienti e rispondo in generale, come presidente della Società italiana di Psichiatria - premette - Ricordo che il Tso è un provvedimento d’urgenza, con determinate caratteristiche. Dura al massimo due settimane e non ha nessun senso prorogarlo all’infinito. E non possiamo non dimettere, significherebbe tornare ai manicomi». Quindi? «La riforma del 1978 ha un limite: è garantista per i pazienti e meno per le comunità. Non permette di obbligare i pazienti a curarsi e a prendere i medicinali, infatti tanti rifiutano i trattamenti e ci lasciano senza strumenti».
C’è il rischio che capitino episodi simili a quello di Giaveno? «La statistica dice che raramente pazienti psichiatrici commettono reati così gravi. E di solito avvengono in famiglia. Al contrario, ci sono persone che arrivano a uccidere senza dare avvisaglie prima: basta guardare la recente strage di Alessandria».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..