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L'idea
12 Dicembre 2024 - 05:20
«Con la nuova società concessionaria si può iniziare a discutere sul superamento del sistema delle barriere e sull’adozione della modalità free flow sulla tangenziale di Torino, adottata con successo in altre realtà territoriali».
A gettare la pietra nello stagno è Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana. Ma è un sasso bello grosso, viste le conseguenze che potrebbe avere per la viabilità di Torino e provincia: in una tangenziale dove gli automobilisti passano ore e ore in coda, rinunciare ai caselli potrebbe ridurre notevolmente il traffico.
Per il momento si tratta soltanto di un'idea che Suppo ha messo nero su bianco in una nota pubblicata dopo la discussione sulla futura viabilità attorno al nuovo ospedale dell'Asl To5, che nascerà a Cambiano.
Perché, ricorda Suppo, «al tema del nuovo ospedale è collegato anche quello di una nuova gestione del sistema della tangenziale torinese». Basti pensare alle connessioni fra la struttura sanitaria e la cosiddetta Gronda Est, il tratto che dovrebbe collegare Santena a Gassino passando per il Chierese. Da qui l'idea del vicesindaco di "approfittare" di queste discussioni per ripartire da zero. Anche perché, dal 1° dicembre, è pure cambiato il gestore: dopo 70 anni, la società Ativa del gruppo Gavio non è più concessionaria della tratta autostradale A55 (cioè la tangenziale) e dalla A5 Torino-Quincinetto. Ora sono passate a ITP (Ivrea-Torino-Piacenza), società del Consorzio Stabile SIS, guidato dalla famiglia Dogliani. Che sono in pratica diventati i "padroni" delle autostrade piemontesi grazie a questo nuovo appalto, che comprende anche la Torino-Piacenza: la neocostituita società ITP ha acquisito i 400 dipendenti che erano a libro paga del gruppo Gavio, che lavoreranno per i Dogliani nei prossimi 12 anni di concessione (valore, oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro).
Ecco, ma cosa cambierebbe se davvero si realizzasse l'idea di Suppo? Intanto si direbbe addio alle barriere di Bruere, Orbasano, Falchera, Trofarello e Settimo. Ma la tangenziale si pagherà comunque con il cosiddetto sistema "free flow": in sostanza le auto - senza fermarsi o rallentare - passerebbero sotto dei portali che calcolano il pedaggio dovuto in base al chilometraggio e alla classe del veicolo. Il pagamento viene addebitato in automatico sul Telepass (per chi dispone dell'abbonamento al servizio) oppure, tramite la lettura della targa, si paga poi online (e in questo caso le modalità sono multiple e vanno dalla App sullo smartphone all'addebito su carta di credito, passando dall'utilizzo dell'Internet Banking o agli sportelli Bancomat).
Le altre realtà territoriali di cui parla Suppo non sono molto lontane, dalla Pedemontana Lombarda all'Asti-Cuneo (dal 1° settembre). Ma anche l'autostrada Torino-Milano progetta di dire addio alle barriere, come annunciato a settembre da Astm, che gestisce l'arteria autostradale tramite la propria controllata Satap (alla Climate Week di New York). Al momento, le tempistiche per la realizzazione di questo progetto sono "top secret": l'unica cosa sicura è che si farà e probabilmente senza attendere ancora troppo.
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