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PIANETA GRANATA
19 Aprile 2024 - 19:10
Urbano Cairo, presidente del Torino, prima del fischio di inizio del derby della Mole
Non ci sono più le plusvalenze di una volta, dei tempi in cui in panchina sedeva Giampiero Ventura, mister Libidine, e dietro la scrivania c'era Gianluca Petrachi, nelle vesti di direttore sportivo. Di conseguenza, i conti del Toro, continuano a essere in rosso, per il sesto anno consecutivo.
CONTI IN TASCA
Aprile, in casa Torino, è da sempre il mese dei bilanci. E ancora una volta i conti non tornano. Per la società presieduta da Urbano Cairo, infatti, il 2023 è il sesto anno chiuso con un rosso di bilancio. Se fino a qualche tempo fa i granata vincevano il cosiddetto “scudetto del bilancio” per i conti in regola, da qualche tempo l’andamento è cambiato, come conferma l’analisi del resoconto finanziario chiusosi il 31 dicembre scorso. Si tratta del sesto anno di fila, dicevamo, in cui il Toro chiude l'esercizio in passivo e dal 2005 in avanti è capitato 14 volte in 19 anni. L'ultimo in positivo risale al 2017, con 37,2 milioni di utile. Nel 2021, il Torino aveva raggiunto la sua perdita record, corrispondente a 38,8 milioni - nel 2022 la società era riuscita a ridurre nettamente il rosso accumulando una perdita di 6,8 milioni.
IN PASSIVO
Quest’anno, invece, il club di via Viotti ha perso 9,6 milioni di euro, aumentando così il passivo rispetto al 2022 di 2,8 milioni. Un passivo che di fatto ha costretto Cairo ad aprire il portafogli e a rimpinguare le casse del club di 10 milioni di euro. A fare la differenza, questa volta, non sono più i danni derivanti dalla pandemia. Il segno meno, infatti, è stato portato da un calo del fatturato (da 112,7 del 2022 si è passati a 101,1 milioni del 2023) e dalle plusvalenze da vendita dei calciatori che hanno fatto registrare un incasso di 23,2 milioni, ovvero 15 milioni in meno rispetto all’anno precedente.
NEL DETTAGLIO
Analizzando il dettaglio, i granata hanno guadagnato 9,1 milioni dalla cessione di Singo al Monaco ed 8.9 milioni da quella di Lukic, passato nel gennaio del 2023 al Fulham e 1.5 per Kone venduto al Como. Praticamente invariati i proventi derivanti dai diritti tv pari a 52,4 milioni rispetto ai 52.6 del 2022. Sono migliorati invece gli incassi al botteghino, passati da 4,5 del 2022 ai 6,1 milioni e quelli relativi alle sponsorizzazioni, cresciute da 12,5 milioni a 15,7. Minor entrate ma anche minor uscite in casa granata: sì, perché la società è riuscita a limare verso il basso il monte ingaggi. I costi sono passati da 117.9 a 109,4 milioni: il risparmio deriva soprattutto dal taglio del costo del personale, ovvero dagli ingaggi versati ai calciatori passati da 65,6 a 55,7 milioni.
LE CONCLUSIONI
La differenza tra fatturato e costi è 8.3 milioni di euro (-5.2 nel 2022), mentre il patrimonio netto della società al 31 dicembre 2023 è positivo per 4.3 milioni, dieci in meno rispetto al 2022. Aumentano anche i debiti complessivi passati da 143.4 a 159.4 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto è invece pari a -35.7 milioni di euro (un anno fa era di -21.2), il risultato di una liquidità pari a 7.5 milioni (era di 26.5) e di debiti finanziari per 43.7 milioni (erano 48.5).
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