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TENNIS

Dopo Wimbledon, ora c'è Cincinnati: è sempre Sinner contro Alcaraz. "Ma questa volta sarà diverso..."

I due campioni si affrontano in Ohio dopo il trionfo dell'azzurro a Londra: occhio allo spagnolo, vuole la rivincita...

Il tennista azzurro, Jannik Sinner

Il tennista azzurro, Jannik Sinner

Sul cemento bollente dell’Ohio si prepara l’ennesima sfida tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i due volti più luminosi del tennis mondiale. Cincinnati sarà teatro di una finale che ha già il sapore di classico: l’altoatesino contro il murciano, a poco più di un mese dal trionfo azzurro a Wimbledon. In campo si va lunedì alle 21 ora italiana. Due percorsi diversi, un unico traguardo. Sinner, fresco di 24 candeline, ha attraversato il tabellone con l’aria del predestinato: nessun set lasciato per strada, poche sbavature, solo una breve pausa in semifinale, complice il caldo torrido e i carichi di lavoro in palestra. Per il resto, solidità e continuità da numero uno del mondo. Alcaraz, invece, ha dovuto sudare di più. Spinto al terzo set da Dzumhur e Rublev, messo in difficoltà anche dall’azzurro Nardi, lo spagnolo ha trovato poi la chiave giusta contro Zverev: 6-4 6-3 e pass per la 29ª finale in carriera, la nona in un Masters 1000. Numeri impressionanti, che raccontano di un talento già maturo, capace di vincere 21 finali su 28 disputate.

Le parole dei due campioni parlano da sole. «In finale sarà tutta un’altra partita», ha detto Sinner dopo aver regolato senza affanni il francese Atmane. Dall’altra parte, Alcaraz non vede l’ora di rinnovare la sfida: «Con Jannik ci spingiamo sempre oltre i nostri limiti. A Wimbledon qualcosa non ha funzionato, ma questa volta voglio fare meglio». Quella di lunedì sera sarà la quattordicesima sfida tra i due: finora il 2025 ha regalato successi pesanti allo spagnolo a Roma e Parigi, con l’azzurro che si è ripreso la scena a Church Road. Una rivalità che cresce e che già profuma di epoca. La rivalità tra Sinner e Alcaraz non è soltanto suggestione mediatica: i numeri raccontano di un duello autenticamente bilanciato. In tredici sfide complessive, lo spagnolo è leggermente avanti con otto successi, contro i cinque dell’azzurro. Un margine sottile, che diventa quasi invisibile se si guarda al computo dei set: 28 quelli vinti dal murciano, 24 quelli conquistati dal numero uno del mondo. Praticamente ogni loro incrocio si è trasformato in una battaglia punto su punto, spesso decisa dai dettagli. Break strappati all’ultimo, scambi infiniti, ribaltamenti continui: il marchio di fabbrica di una rivalità che già oggi viene paragonata a quelle storiche del tennis. E se Alcaraz può vantare una vittoria in più nelle statistiche, Sinner ha già dimostrato di saper piegare lo spagnolo nei momenti più prestigiosi, come accaduto a Wimbledon.

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