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CINEMA

Se Sophia fa 90 con "L'oro di Napoli": l'omaggio alla Loren della Mostra del Cinema di Venezia

Martedì 27 agosto in Laguna, l'anteprima della kermesse. Cinque i film italiani in concorso, tante le star internazionali attese

Se Sophia fa 90 con "L'oro di Napoli": l'omaggio alla Loren della Mostra del Cinema di Venezia

Una scena de "L'oro di Napoli" di Vittorio De Sica con Sophia Loren

Venezia 81, si comincia: martedì 27 agosto, in una pre-apertura con la versione restaurata del capolavoro di Vittorio De Sica “L’oro di Napoli”, inizia una nuova edizione del festival cinematografico più importante al mondo (alla pari con Cannes), ancora una volta - la sedicesima - diretto dal biellese Alberto Barbera, per molti anni anche alla guida del Museo nazionale del cinema di Torino. “L’oro di Napoli” è stato scelto in occasione dei 50 anni dalla scomparsa di Vittorio De Sica e dei 70 anni del film ma soprattutto per omaggiare Sophia Loren che il prossimo 20 settembre compirà 90 anni.


Sarà una Mostra del cinema piena di titoli e di ospiti, di gossip e di temi importanti da approfondire: «Il cinema - spiega Barbera introducendo questa nuova edizione - è sempre stato una formidabile occasione, in generale, di riflessione e rispecchiamento dei temi afferenti all’umano e, in particolare, uno specchio dei problemi della contemporaneità». La selezione di quest’anno, quindi, «non si sottrae alle polemiche che ne potrebbero conseguire, certa che solo nella dialettica e nella discussione risieda il seme della possibile soluzione ai conflitti e alle contrapposizioni più irriducibili che segnano il nostro tempo».


Passando agli ospiti più attesi, si va da Brad Pitt a Nicole Kidman, dalla madrina Sveva Alviti a George Clooney, passando per Monica Bellucci, Tim Burton e tantissimi altri. Tra i film spiccano i cinque italiani nel Concorso internazionale: da “Campo di battaglia” di Gianni Amelio, un lavoro contro la guerra, ambientato nel 1918 e interpretato da Alessandro Borghi; “Iddu” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, con Elio Germano e Toni Servillo, sulla latitanza di Matteo Messina Denaro; “Diva futura” di Giulia Steigerwalt, sull’industria porno creata negli anni Ottanta da Riccardo Schicchi (quella di Cicciolina e Moana, per capirsi) e “Queer” di Luca Guadagnino, con Daniel Craig, ex-007, in nuove vesti. A questi si aggiunge “Vermiglio” di Maura Delpero, nato anche grazie al Torino Film Lab e con l’attrice torinese Carlotta Gamba nel cast.


Torino è presente anche in altre sezioni: “Anywhere anytime” del regista iraniano Milad Tanghir, da molti anni ormai residente sotto la Mole, è l’unico film italiano della Settimana della Critica, realizzato anche grazie alla Film Commission Torino Piemonte. Nella stessa sezione altri due lavori torinesi, i cortometraggi “Dark globe” di Donato Sansone, una delle firme più apprezzate dell’animazione europea, e “Domenica sera” di Matteo Tortone, la storia del giovane ultras Alex e del suo incontro con la giovane rapper Nemy.

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