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nuova era alla mole

Il neo direttore Carlo Chatrian: "Ecco come sarà il mio Museo del cinema"

L'ex direttore del festival di Locarno e poi di quello di Berlino ha presentato il suo progetto: "Queste sono le priorità..."

Il neo direttore Carlo Chatrian: "Ecco come sarà il mio Museo del cinema"

Carlo Chatrian, neo direttore del Museo del Cinema

Un incontro informale per presentarsi alla stampa, per ascoltare le diverse opinioni sul presente e sul futuro possibile dell’istituzione che è stato chiamato a dirigere prima di accennare i suoi progetti e le sue intenzioni: Carlo Chatrian, da poche ore alla guida del Museo nazionale del cinema, ha scelto questo modo per farsi conoscere a giornalisti e lettori torinesi. «La Mole è l’edificio simbolo della città e il Museo deve sentire l’importanza di averla come sede: i torinesi anche a livello inconscio lo sentono giustamente come “cosa loro”», spiega Chatrian, negli ultimi anni alla direzione artistica prima del festival di Locarno e poi di quello di Berlino. «Uno dei motivi per cui sono stato scelto è incrementarne l’internazionalizzazione: mi rendo conto che non è un’attività da “prima pagina”, ma lavorare per farci conoscere di più dagli altri musei nel mondo e costruire relazioni sarà un’attività cui mi dedicherò moltissimo».

Chatrian ha sostituito Domenico De Gaetano, direttore negli ultimi cinque anni, che aveva puntato molto su grandi ospiti internazionali: «Vogliamo avere ospiti top al Museo, ma cercando un equilibrio anche con l’aspetto di ricerca. L’obiettivo sarà produrre dei contenuti, che siano mostre, rassegne, eventi: ma per questo ci vuole tempo. Al centro del mio progetto c’è il cinema Massimo: il Museo funziona bene ma non dobbiamo dimenticarci i film, la visione collettiva in sala che in questo periodo storico sta vivendo un periodo difficile in tutto il mondo».

L’incontro informale è avvenuto davanti a una colazione, situazione che ha favorito anche qualche chiacchiera più leggera: «Tornare a lavorare in Italia mi faceva piacere, io sono nato a Torino e qui ho studiato, ma è da tantissimo tempo che non ci vivo. Che bello, devo confidarlo, è tornare a parlare la mia lingua!». In chiusura, l’anticipazione delle priorità del neo-direttore per le prossime settimane: «Mi sono reso conto che ci sono tanti elementi del Museo che devo conoscere, più di quelli che immaginavo prima di iniziare questo lavoro: mi do tempo un paio di mesi per capirli tutti e per iniziare a dare la mia impronta, il mio programma inizia nel 2025». L’era Chatrian è iniziata: le aspettative sono alte, le prospettive per chi ama il cinema sembrano molto incoraggianti.

(in collaborazione con Fondazione Quarto Potere)

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