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Paradise: la nuova serie tv tra thriller e sci-fi pronta ad intrattenere il pubblico

Mistero e complotti politici terranno il pubblico sulle spine

Paradise: la nuova serie tv tra thriller e sci-fi pronta ad intrattenere il pubblico

Tra le nuove uscite in streaming, spunta un titolo capace di mescolare generi diversi e sorprendere il pubblico. È il caso di Paradise, la serie disponibile su Disney+, che porta gli spettatori in un futuro post-apocalittico all’indomani di un cataclisma globale. Dei miliardi di esseri umani, ne sono sopravvissuti solo 25.000, scelti per abitare un luogo all’apparenza perfetto. Ma nulla è come sembra.

Quando lo spettatore incontra per la prima volta l’agente Xavier Collins (Sterling K. Brown), tutto appare tranquillo. Vive con i figli in una villetta da sogno, in un quartiere che sembra uscito da una cartolina americana. Ma presto emergono i primi segnali inquietanti: un’anatra robot che viene resettata per un glitch, un’aria surreale da Black Mirror. Il sospetto diventa certezza: la città chiamata Paradise è un’enorme illusione, costruita all’interno di un bunker scavato sotto una montagna in Colorado. Anche il sole è un inganno.

I suoi abitanti? Selezionati tra le menti più brillanti nei campi della scienza e della tecnologia, destinati a preservare l’umanità nei secoli a venire. Un’idea ambiziosa, ma destinata a sgretolarsi sotto il peso dei segreti che nasconde.

Se la premessa di Paradise sembra quella di un classico sci-fi, il primo episodio introduce subito un altro elemento dirompente: il mistero. Xavier, guardia del corpo del Presidente Cal Bradford (James Marsden), si reca come ogni mattina nella residenza del suo capo. Ma quando bussa alla porta, nessuno risponde. Dentro, lo attende una scena da incubo: il corpo di Bradford riverso a terra, la testa spaccata, una pozza di sangue. È il primo omicidio nella storia di Paradise.

Da qui la serie prende una piega da thriller politico: chi ha ucciso il Presidente? E quale segreto stava per venire a galla? Xavier è il primo sospettato, ma non è l’unico ad avere un movente. C’è la visionaria e miliardaria Samantha Redmond (Julianne Nicholson), la mente dietro la costruzione di Paradise, ossessionata dalla sopravvivenza della figlia. C’è la psichiatra Gabriela Torabi (Sarah Shahi), che custodisce segreti pericolosi. E poi l’agente Robinson (Krys Marshall), capo della sicurezza e amante segreta di Bradford, e il collega Billy Pace (Jon Beavers), una mina vagante con troppe cose da nascondere.

Con il suo mix di distopia, politica e mistero, Paradise sembra il risultato di un improbabile incrocio tra Fallout e House of Cards, con un tocco di The White Lotus. La serie gioca con ironia sulla sua stessa ambizione: basti pensare alla scena in cui un urbanista spiega che costruire un’intera città sotterranea è impossibile… salvo poi trovarsi davanti al suo cantiere monumentale.

Il punto di forza? James Marsden, perfetto nei panni di un Presidente affascinante e spavaldo, capace di evocare JFK, il pragmatismo di Lyndon B. Johnson e l’idealismo di Obama. Ma il suo carisma cela un lato oscuro, che si svela poco a poco, episodio dopo episodio.

Con il mistero al centro della narrazione e una tensione crescente, Paradise ha tutte le carte in regola per tenere gli spettatori incollati allo schermo. Ma c’è anche il rischio che il racconto deragli nel caos, sacrificando la coerenza della trama in favore di colpi di scena sempre più estremi.

Riuscirà la serie a rispondere alle domande che ha sollevato? O si limiterà a svelare l’assassino del Presidente lasciando il resto nell’ombra? Con cinque episodi ancora da scoprire, Paradise promette un finale ad alta tensione, tra rivelazioni scioccanti e cliffhanger spiazzanti.

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