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Processo Meta
14 Aprile 2025 - 23:00
Parte oggi negli Stati Uniti il più significativo processo in materia di concorrenza degli ultimi anni, con protagonista Meta, la holding guidata da Mark Zuckerberg. A portarla in tribunale è la Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia governativa che vigila su concorrenza, privacy e tutela dei consumatori, con l’accusa di aver messo in atto pratiche monopolistiche.
Il centro del processo è rappresentato dalle acquisizioni di Instagram nel 2012 e di WhatsApp nel 2014, che secondo l’accusa sarebbero state strumenti per eliminare la concorrenza diretta a Facebook, social fondato da Zuckerberg nel 2004. La FTC sostiene che Meta abbia così creato un monopolio nel mercato dei social media, in violazione delle leggi antitrust statunitensi.
Se il tribunale dovesse dare ragione all’agenzia federale, Meta potrebbe essere costretta a vendere Instagram, WhatsApp o entrambi, smantellando così il suo attuale ecosistema digitale integrato. Meta, da parte sua, nega le accuse e sottolinea come la concorrenza nel settore sia ancora viva e forte, citando rivali come X (ex Twitter), TikTok e Snapchat. L’azienda afferma inoltre che la gestione unificata dei tre social network avrebbe migliorato l’esperienza degli utenti, rendendo le piattaforme più sicure, efficienti e connesse.
Il processo si svolgerà presso il tribunale federale di Washington e dovrebbe durare circa otto settimane, con conclusione prevista a metà giugno. L’esito appare incerto, anche a causa di recenti sviluppi politici che potrebbero influenzare l'andamento della causa. Il nuovo direttore della FTC, Andrew Ferguson, è stato nominato da Donald Trump a gennaio 2025. Ferguson ha dichiarato che i suoi avvocati sono «impazienti di cominciare», ma ha anche ammesso che obbedirebbe a un eventuale ordine di archiviazione da parte del presidente, pur ritenendolo un scenario improbabile.
La posizione ambigua è legata ai nuovi rapporti tra Trump e Zuckerberg, un tempo distanti, ma oggi molto più allineati. Nel 2023, Trump ha riattivato i suoi account su Facebook e Instagram, mentre Zuckerberg ha fatto donazioni al comitato elettorale repubblicano e modificato alcune policy aziendali: stop ai programmi di inclusione e diversità e abolizione dei sistemi di fact checking, richieste più volte avanzate dal presidente.
Le acquisizioni di Instagram e WhatsApp furono inizialmente approvate dalla FTC, rispettivamente nel 2012 e nel 2014, ma l’agenzia dichiarò fin da subito che avrebbe monitorato attentamente l’evoluzione del mercato. Le prime accuse formali risalgono al 2020, durante la fine del primo mandato di Trump.
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