Cerca

IL COLLEZIONISTA FOLLE

Leonardo da Vinci "scoprì" come debellare il virus del Covid

Viaggio tra "complotti" musicali e le melodie curative del genio rinascimentale

Leonardo da Vinci "scoprì" come debellare il virus del Covid

A sinistra la macchina della salute di Leonardo da Vinci, a destra uno dei suoi autoritratti

PROLOGO
Chi lo dice che i complottisti siano solo quelli con i cartelli all’autogrill e la connessione internet instabile? Noi, qui, abbiamo un Collezionista con tanto di biblioteca, calamaio e chioma da filosofo greco che sostiene - con la consueta serenità di chi è certo d’avere ragione - che Leonardo da Vinci avesse inventato il primo vaccino sonoro. Altro che Pfizer! Altro che mascherine! Bastava una nota dissonante, magari suonata da una pianola a lamine o da un piccione in sol diesis, per mettere in fuga virus e influenze, anticipando Montagnier e pure Spotify di secoli. In questa nuova puntata, il nostro eroe ci guida tra spartiti leonardeschi, sale segrete e teorie che oscillano con la grazia di una zampogna alpina tra il genio e l’insondabile. E mentre l’umanità s’interroga su vaccini, Big Pharma e algoritmi, lui resta lì, serafico, a suggerirci che forse la salvezza - e l’amore - stavano già tra i piccioni di Lecco.

MUOVESI L’AMANTE
Accadde un giorno del 1490 in cui Leonardo da Vinci si recò a Milano per proporre a Ludovico il Moro una sua invenzione tratta dalla sua conoscenza delle armonie musicali degli antichi Veda.
Di cosa si trattò?
Leonardo propose la macchina della salute, per prevenire le malattie influenzali che, allora come oggi, possono colpire le ciurme delle navi così come gli eserciti assedianti. Secondo gli antichi testi Veda, una nota dissonante avrebbe assicurato la difesa dalle malattie febbrili portando tutti i vantaggi conseguenti. Ludovico il Moro fu interessato da questa proposta e chiese di vedere il marchingegno. Leonardo gli mostrò un disegno che qui pubblichiamo. Potete osservare che si tratta di una specie di pianola manuale sul cui perno sono infisse delle lamine di diversa durezza ed elasticità che producono note musicali diverse.
Il segreto consiste in una nota dissonante che rompendo l’armonia produce un effetto dirompente l’insieme armonico e genera l’implosione delle frequenze.
Ai nostri tempi il Premio Nobel Montagnier, per aver scoperto la catena aminoacidica del virus, sostenne che la implosione delle frequenze ha un aspetto dirompente e mortale del virus.
Questa non è davvero una idea nuova, anche le cornamuse scozzesi e gli zampognari mantengono la stessa idea salutare.
Ludovico il Moro comprese il valore strategico di questa melodia e volle custodirla criptata in una sala della musica di un palazzotto di Lecco dove inviò Leonardo a dipingerne le pareti. Il lavoro pittorico fu condotto con maestria geniale: decine e decine di piccioni ornarono per oltre 500 anni la sala della musica ricevendo la visita di molti turisti e di ornitologi finché un giorno per puro caso giunse un musicista che capì che ogni piccione era una nota musicale! Fu così che venne composta “la canzone dell’amore” di Leonardo che avrebbe voluto nascondere per sempre la sua vera funzione, tuttavia con l’avvento del primo virus criminale prodotto in Cina col finanziamento dei Globalisti, l’armonia dissonante avrebbe potuto essere utilizzata trasmettendola come sottofondo di miliardi di telefonate, debellando il virus Covid in non più di due giorni. Ovviamente tutti mi presero per visionario folle e l’idea non fu nemmeno presa in considerazione.
Volete ascoltare la canzone dell’amore di Leonardo da Vinci su YouTube? Scegliete quella cantata da Ornella Vanoni, l’unica tra le molte versioni a far sentire la nota dissonante, come una stoccata di violino!

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.