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Salute & Benessere

Allarme zanzare: Dengue e West Nile in aumento, la Società Italiana di Igiene chiede misure urgenti

Il cambiamento climatico modifica gli scenari epidemiologici globali: l'Italia sta diventando vulnerabile alla diffusione di arbovirosi

Allarme zanzare

Zanzare: vettori che trasmettono arbovirosi, malattie infettive

Il cambiamento climatico sta modificando gli scenari epidemiologici globali, e l'Italia sta diventando sempre più vulnerabile alla diffusione di arbovirosi, malattie trasmesse da vettori come le zanzare. Con l'arrivo della stagione calda, la minaccia di malattie come la Dengue e il virus West Nile si fa più concreta. Per questo motivo, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti) lancia un appello urgente a istituzioni e cittadini per intensificare le misure preventive, a partire dal Piano Nazionale Prevenzione Arbovirosi (Pnpa). Gli esperti avvertono che non possiamo abbassare la guardia, soprattutto dopo che nel 2024 si è registrato un record di casi di Dengue in Italia, con focolai autoctoni significativi.

La diffusione di arbovirosi come la Dengue e il virus West Nile è strettamente legata alla proliferazione delle zanzare, vettori di questi virus. Secondo la Siti, il cambiamento climatico sta favorendo la diffusione di questi insetti in aree precedentemente non raggiunte, aumentando così il rischio di trasmissione di malattie. Il 2024 ha visto un aumento notevole dei casi di Dengue, con la presenza di focolai autoctoni in diverse regioni italiane, tra cui un focolaio significativo nelle Marche che è diventato uno dei più grandi registrati in Europa. Questi focolai dimostrano che le zanzare infette sono ormai una realtà presente anche in Italia, non più limitata a regioni tropicali.

Anche il virus West Nile sta suscitando preoccupazione. Il numero di casi segnalati in Italia è aumentato, con una progressiva estensione dell'area geografica interessata. Recenti rilevazioni hanno evidenziato la diffusione del virus anche nel Regno Unito, a testimonianza della circolazione sempre più ampia di questa malattia. L'aumento dei casi di entrambe le malattie indica chiaramente che le misure preventive devono essere rafforzate.

In questo contesto, la Siti sottolinea la necessità di un approccio One Health, che coinvolga professionisti in ambito igienistico, veterinario e ambientale per una risposta coordinata e efficace. Il Piano Nazionale Prevenzione Arbovirosi, che scade nel 2025, deve essere aggiornato e potenziato, con un impegno concreto delle amministrazioni locali. La collaborazione tra istituzioni, medici, veterinari e cittadini è fondamentale per limitare la diffusione di questi virus.

Enrico Di Rosa, presidente della Siti, ha dichiarato che la prevenzione resta l'arma più efficace contro le arbovirosi. “L'esperienza ci ha insegnato che sottovalutare il rischio e non agire in modo tempestivo può portare a conseguenze sanitarie significative,” ha affermato. “È fondamentale che le amministrazioni locali si sentano coinvolte e responsabilizzate nell'attuazione del Piano, stanziando risorse adeguate e promuovendo la collaborazione tra i vari attori del territorio.”

Le azioni preventive dovrebbero includere la disinfestazione regolare, l’eliminazione di focolai di zanzare, l’uso di barriere fisiche come zanzariere e il miglioramento della gestione dei rifiuti per prevenire la formazione di focolai d'acqua stagnante. La sensibilizzazione della popolazione, in particolare delle comunità locali, è cruciale per garantire che queste misure siano adottate in modo efficace e diffuso.

Infine, la Siti ribadisce l'importanza di un monitoraggio continuo e di una risposta pronta in caso di focolai, anche attraverso la collaborazione internazionale. La crescente minaccia delle arbovirosi richiede un impegno collettivo, e la protezione della salute pubblica dipende dalla rapidità e dall’efficacia delle azioni messe in atto a tutti i livelli.

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