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IL CASO
09 Febbraio 2024 - 08:59
Da dove vengono gli agenti contaminanti nell’acqua? Cosa si può fare per prevenirne la concentrazione? Che messaggio dare ai cittadini che si rivolgono preoccupati verso le istituzioni? Queste e molte altre le domande che si pongono i sindaci dei 70 comuni dell’area metropolitana di Torino interessanti dalla presenza di Pfas e altre sostanze chimiche dannose per la salute nell’acqua potabile.
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«Non appena abbiamo appreso la notizia a mezzo stampa abbiamo inviato una interpellanza a Smat» tuona prima cittadina di Bardonecchia Chiara Rossetti. Anche il suo municipio figura tra quelli a rischio indicati nel rapporto di Greenpeace. Si stima infatti che circa 125mila persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata da Pfoa, molecola classificata come cancerogena per gli esseri umani. «Aspettiamo di avere dati certi per poter esprimere un’opinione - prosegue Rossetti -. Sono questioni delicate, ma sicuramente continueremo a monitorare la situazione e vogliamo risposte». Pretende di andare a fondo della questione anche il sindaco di Pecetto Torinese Renato Filippa. «Servirebbe una mappatura per capire l’origine di queste molecole» ipotizza. «È utile indagare se provengono dai pozzi, piuttosto che dalle acque superficiali. Anticipare è sempre meglio che curare» aggiunge e non pare rassicurato dalle parole di Smat che, dal canto suo, ha spiegato che l’acqua distribuita nei Comuni rispetta i parametri sanitari attualmente in vigore secondo la normativa europea. Nel dettaglio, durante la campagna Pfas condotta da Smat nel 2023 sono stati analizzati oltre 25mila parametri specifici, al fine di rilevare l’eventuale presenza di tali composti nelle acque potabili. Tutti i dati sono pubblicati sul sito dell’azienda, ma questo non basta a rasserenare gli animi.
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Il sindaco di Cumiana Roberto Costelli ha inviato ieri mattina una lettera formale a Smat e ad Acea pinerolese per avere «immediato riscontro circa le notizie relative alla contaminazione dell’acqua potabile da una presunta molecola chimica Fpas, potenzialmente nociva alla salute». Nella lettera si chiede inoltre di conoscere dati e analisi compiute sulle acque potabili del comune di Cumiana e se si sia riscontrata ed in che misura la presenza di tale molecola. «La richiesta del sindaco è urgente» si legge in chiusura di missiva. Meno preoccupato - almeno in apparenza - il primo cittadino di Pinerolo, Luca Salvai, . «I controlli sull’acqua potabile del paese risultatano in ordine» commenta e subito dopo aggiunge: «Non ho approfondito la situazione, ma posso dire di non aver ricevuto comunicazioni di rischio o pericolo in merito».
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Nel frattempo, anche a Torino tiene banco il caso della acque contaminate. Il capoluogo piemontese figura in bella mostra nella lista dei municipi a rischio secondo il report Greeanpeace e ora i torinesi guardano con diffidenza in direzione dei turet. In questo senso, mentre il capogruppo dei Cinque Stelle Andrea Russi si prodigava di redigere un’interpellanza diretta al sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore Chiara Foglietta chiedeva conto a Smat di quanto stesse accadendo. «Le chiedo cortesemente di ricevere un report dettagliato con gli esiti delle analisi svolte sui campioni di acqua destinata al consumo umano» scrive Foglietta al presidente di Smat Paolo Romano.
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