l'editoriale
Cerca
Economia & Finanza
27 Giugno 2024 - 11:00
Abusivismo bancario e falso in bilancio. Sono queste le accuse mosse al finanziere torinese Massimo Segre, protagonista di un nuovo inizio bollente d'estate, dopo che quasi un anno fa di questi tempi finiva all'onore delle cronache per il cosiddetto scandalo delle Corna Vip. Ora, nel mirino c'è la sua società, la Directa Sim, finita nel mirino di Bankitalia.
L'atto nuovo, in una inchiesta attiva da qualche tempo, è una proroga dei termini d'indagine arrivata dal sostituto procuratore Mario Bendoni. Questo dopo che, in una ispezione di Bankitalia, erano stati ravvisati dei profili di irregolarità nell'attività di Directa Sim, società di intermediazione mobiliare. Inizialmente, ci si era limitati a una sanzione da 30mila euro, ma poi nei mesi scorsi la Guardia di Finanza è tornata negli uffici di via Bruno Buozzi a Torino.
Qual è la contestazione? Quella di agire come una banca vera e propria (da qui l'accusa di abusivismo) anziché semplice intermediazione. Va detto che per loro stessa natura le Sim sono a metà fra due realtà e, negli ambienti economici torinesi, non era un mistero che Directa oltre che nel trading on line fosse molto attiva nella mediazione del credito. In pratica, ora dice la Procura, Directa forniva credito a istituti bancari in difficoltà acquisendolo da istituti in salute. Tra questi, Banco Azzoaglio, il Banco fiorentino, la Banca delle Alpi marittime. Ma anche Credito Fondiario, Palladio Holding, la Fondazione Mps e la Fides spa: aprivano un conto di trading on line, versando liquidità, ma senza che necessariamente ci fossero operazioni significative. La liquidità così disponibile, però, veniva girata agli istituti in difficoltà.
Uno schema complesso, dove c'erano anche dei "segnalatori" a provvigione, con somme che venivano poi pagate a due società facenti capo a Giancarlo Marino, ex co-amministratore delegato di Directa, dimessosi per "ragioni di salute". Tra le banche beneficiarie, alcuni anni fa, anche la Popolare di Bari, che poi sarebbe stata salvata dal fallimento con una robusta iniezione di denaro pubblico. Le pratiche di Directa, - che come fanno notare dalla società ribadendo anche la "correttezza dell'operato" e la "fiducia nella magistratura" sono state interrotte con l'uscita di Marino in pratica - sono così finite nel mirino della Consob e della Procura.
Directa Sim è stata fondata nel 1995, vanta una dotazione di circa 80mila conti aperti con asset per un valore di 4,7 miliardi di euro (di cui 1,2 in un solo anno). Ha chiuso il bilancio 2023 con un utile lordo consolidato pari a euro 11,9 milioni netto (+59,7% sul 2022) e un utile netto di 8,2 milioni (+46,4% rispetto al 2022). Le commissioni nette ammontano complessivamente a 13,7 milioni di euro, in lieve calo (-2,1%). Il margine d’interesse è stato pari a 15,7 milioni di euro in rilevante aumento (+ 63,5%). Il patrimonio netto della Società ha raggiunto i 37,6 milioni di euro, (+25,7%) tenendo conto che sono stati pagati dividendi per 2,640 milioni di euro.
Ma nel corso di un anno il titolo della società di cui Segre è presidente ha perso circa il 18% all’Egm (il mercato Euronext Growth Milan della Borsa, dove si titolano le imprese in cerca di investitori) e solo nella giornata di giovedì ha lasciato giù il il 3,90%, scendendo a 3,45 euro (67,3 milioni la capitalizzazione di mercato attuale).
A inizio di quest'anno, Massimo Segre era già finito nei guai per evasione fiscale in quanto amministratore delegato della Savio Thesan Spa, azienda specializzata in serramenti della Val di Susa. Il processo riguarda il mancato pagamento di Iva e ritenute d'acconto per poco più di 3,5 milioni di euro. Una pratica che Segre ha scaricato sul precedente ad, sostenendo di averne preso il posto per cercare di recuperare a sua volta i due milioni di euro dati da Directa a sostegno dell'impresa.
L'anno scorso, la Savio era stata salvata grazie all'acquisizione di un ramo d'azienda da parte della società Hope Srl tramite procedura concorsuale. Una operazione che aveva beneficiato anche del sostegno di FinPiemonte (per poco più di 2 milioni, in pratica la stessa somma che Segre diceva di voler recuperare), la società finanziaria controllata dalla Regione. La Hope Srl era costituita per l'80% da Cristina Seymandi (all'epoca nota per la sua attività di comunicatrice vicina agli ambiente del Movimento 5Stelle), fidanzata di Massimo Segre, e per il 20% da Vittorio Moscatelli, amministratore delegato della Ipi immobiliare della famiglia Segre (che governava anche la cessione dello stabilimento ex Maserati di Grugliasco, con l'idea di mettere un annuncio on line che ha indispettito non poco Stellantis).
Quindi, salvi i posti di lavoro a Chiusa San Michele, avanti con la nuova gestione che vede Seymandi nel ruolo di ad. E certo ci si potrebbe interrogare quanto, nella "puntuale istruttoria da parte di esperti", si sia prestato attenzione a una completa mancanza di esperienze nel ruolo, soprattutto quando nelle crisi di società ben più piccole i passaggi di ruolo dall'imprenditore nei guai a un parente o alla moglie come minimo portano all'attenzione della Guardia di Finanza.
In ogni caso, si arriva alla festa del 28 luglio 2023: compleanno di Cristina Seymandi, festa nella villa in collina di Segre, il matrimonio imminente. Ma il normalmente riservato Massimo Segre sbrocca e in un discorso dalla console del dj comincia a parlare di infedeltà, di "intesa intellettuale e sessuale" della fidanzata con "il tuo avvocato", manda a rotoli tutto e dice di "restituirle la libertà". Il tutto in un video che diventa virale e fa scoppiare lo scandalo delle corna Vip. E, come ovvio, Cristina Seymandi perde da lì a poco anche il ruolo di amministratore della Savio (ormai irrilevante al fine dell'operazione di salvataggio).
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..