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La crisi dell'automotive
24 Settembre 2024 - 15:20
Otto ore di sciopero in tutta Italia, in tutti gli stabilimenti, non solo quelli di Stellantis. E' la mobilitazione dei sindacati per il settore automotive, annunciata oggi da Fiom, Fim e Uilm. Gli operai si fermeranno il 18 ottobre e ci sarà una manifestazione generale a Roma. "difendere l'occupazione e costruire il futuro dell'industria dell'auto". I sindacati chiedono risposte al Governo, all'Ue, a Stellantis e al settore della componentistica.
"Il Governo deve dare concretezza al confronto iniziato più di un anno fa al Mimit: è necessario che, oltre al confronto in corso con Stellantis e agli impegni già presi, si attui un piano strategico con azioni mirate anche per le aziende della componentistica". E' quanto si legge in un documento unitario di Fim, Fiom e Uilm.
"Il 18 ottobre incrociamo le braccia perché siamo di fronte a un fallimento - spiega Michele De Palma, segretario della Fiom -. Il fallimento è a Roma, è a Bruxelles e il rischio è che si scarichi sui lavoratori. Riteniamo necessario mobilitare tutte le organizzazioni sindacali per una nuova politica europea nel settore dell'automotive".
"Abbiamo chiesto più volte un tavolo al governo, tavolo che non ci è mai stato concesso. Nel frattempo sono continuate le schermaglie del governo con Stellantis” detto il segretario generale della Uilm Rocco Palombella secondo il quale "gli incentivi non hanno funzionato, anzi hanno funzionato malissimo. E le transizioni vanno gestite, vanno governate. Senza si rischiano 120mila esuberi".
Fernando Uliano, della Fim, dichiara invece: "Io quella dell'auto la definirei una tempesta perfetta in Europa. Colossi come Volkswagen, Audi, Mercedes sono a rischio, pensiamo che ci possono essere meccanismi di peggioramento in alcuni gruppi, ma è il fenomeno è europeo. Ci dispiace che Draghi se ne sia accorto oggi, che è stato incaricato dalla commissione europea di redigere un report sullo stato industriale in Europa, e non quando era alla presidenza del Consiglio".
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