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Dal Salone dell'Auto
16 Ottobre 2024 - 07:20
dall'inviato a Parigi
Mirafiori ha una data di scadenza, oltre la quale saprà, come cantava Luigi Tenco, «se si vive o si muore». È il 2025, l’anno in cui arriverà la nuova Fiat 500 Ibrida. Ma anche l’ultimo anno di Carlos Tavares come ceo di Stellantis: e negli ultimi mesi dovrà tracciare un bilancio del suo piano industriale, il Dare Forward, che coincide in maniera persino brutale con i destini dello storico stabilimento Fiat: il piano Mirafiori Automotive Park 2030.
Pur avendo incassato - in consiglio di amministrazione e sui giornali francesi - la «fiducia piena e totale» di John Elkann, Carlos Tavares ammette che lascerà. E non solo per la scadenza del suo contratto - che potrebbe anche essergli rinnovato, come dicono dal Gruppo - ma per sua decisione. «Non ho chiesto un secondo mandato» ha spiegato ad alcuni giornalisti. Niente dimissioni, quindi, ma una uscita nei tempi giusti: «È una decisione per motivi personali» dice.
Intanto, però, deve lavorare ancora alla svolta green di Stellantis e al recupero delle quote di mercato e del terreno finanziario, per non lasciare un baratro al suo successore - probabilmente un “interno” che verrà promosso, ha detto John Elkann - che dovrà proseguire o meno il suo piano industriale. Ed è qui il nodo.
A Parigi, Carlos Tavares ci ha detto che il suo piano industriale ha tre step, tre passaggi distinti che andranno valutati. Il primo, appunto, nel 2025, il secondo nel 2027, il terzo nel 2030. Quali siano i parametri per giudicare il successo o meno, non è chiaro. Mentre è chiaro che Mirafiori è strettamente collegata a questa scadenza.
Al momento il piano prevede una Mirafiori fatta di economia green e progettazione, con la sola Fiat 500 - elettrica e Ibrida, per 100mila vetture l’anno come previsione - a girare sulle linee. A partire da novembre 2025. Ma se la valutazione dello step fosse economicamente negativa? Per Mirafiori bisognerebbe ripartire da zero. E intanto, a fine 2025, come ci arriveranno i 2mila dipendenti delle Carrozzerie, fra trasferimenti di reparto e cassa integrazione?
E’ anche per tutti questi interrogativi che a Mirafiori si torna a manifestare. In preparazione allo sciopero di venerdì 18 - i sindacati torinesi hanno prenotato autobus e treni speciali per Roma - domani, giovedì 17, si terrà una assemblea pubblica dei sindacati: in strada, davanti ai cancelli della Porta 5, perché ormai la fabbrica è quasi vuota e così la palazzina uffici. E potrebbe peggiorare. Indicazioni ancora da confermare vogliono che la ripresa dall’attuale stop produttivo, dal 1° novembre, sia solo temporanea. Lo stabilimento potrebbe lavorare appena una decina di giorni per poi fermarsi nuovamente fino all’inizio di dicembre. E poi di nuovo, a singhiozzo, fino a Natale. Aspettando di capire se la Fiat 500 Ibrida manterrà - a differenza della sorella elettrica - le sue promesse (e quelle di Carlos Tavares).
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