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Automotive & Finanza
10 Novembre 2024 - 08:30
John Elkann porta l'Alfa Romeo (e un pezzo di Stellantis e di storia di famiglia) in Cina. Il grande spauracchio dell'automotive europeo, causa di buona parte della crisi dei produttori, diventa improvvisamente una risorsa se non addirittura un alleato per Stellantis. E dunque la missione cinese di Elkann, in questi giorni, può essere vista in una ottica ben diversa da quella della sola istituzione di una cattedra di cultura italiana.
Sì, perché ieri John Elkann ha inaugurato, con la presenza del Presidente Sergio Mattarella, la Agnelli Chair of Italian Culture, ossia una cattedra di cultura italiana presso il China-Europe Philanthropy Innovation Research Center della Università di Pechino, fra le prime al mondo, ideata e promossa dalla Fondazione Agnelli, in collaborazione con il TOChina Hub dell'Università di Torino.
Il primo docente sarà Romano Prodi, docente ed ex presidente del Consiglio - simbolicamente, anche l'uomo che a capo dell'Iri benedì la cessione di Alfa Romeo alla Fiat, coincidenze che tornano, come vedremo più avanti -, di una serie di intellettuali e docenti che, in periodi di due o tre mesi, soggiorneranno in Cina, terranno lezioni ma anche stringeranno accordi di cooperazione accademia, "saranno ambasciatori dell'Italia in Cina" ha detto Elkann.
Il presidente di Stellantis ha spiegato che "la cattedra intitolata a mio nonno è un ponte. Un ponte che stiamo costruendo per favorire il dialogo tra due paesi e che attraverso questo mira a unire due mondi, due culture, in uno spirito di collaborazione reciproca. L’Italia e la Cina condividono una relazione profonda che rimonta nei secoli. Entrambe hanno tratto e ricevuto innumerevoli ispirazioni una dall’altra. Hanno beneficiato di scambi continui di idee ed esperienze, mantenendo ciascuna i propri tratti distintivi".
E come ponte con la Cina, in questi stessi giorni, Stellantis ha stretto un altro importante accordo: al China International Import Expo, Stellantis China ha siglato un memorandum di collaborazione con China Automobile Trade, gruppo che si occupa della commercializzazione e promozione dei veicoli di quasi tutti i brand cinesi, ma anche di Volkswagen. E adesso, come primo atto dell'attività del nuovo responsabile per la Cina, Gregoire Olivier, ecco il memorandum per i marchi di Stellantis.
Si comincia con Alfa Romeo e Jeep, che adesso saranno commercializzati in 100 punti vendita in Cina, primo passo per un nuovo tentativo di penetrazione del complesso mercato orientale che in passato ha creato non pochi problemi, come si è visto per esempio con il calo della domanda per Maserati. Ma adesso il mercato locale, pure a fronte di una grande offerta dei produttori autoctoni, chiede veicoli di fascia medio alta e Alfa Romeo è un brand premium, mentre Jeep è l'unico vero marchio globale di Stellantis.
Stellantis - e anche Exor, considerando che controlla Ferrari, luxury brand che può ancora espandersi proprio in oriente - punta dunque forte sulla Cina, esportando i propri veicoli. E, al contempo, favorendo quel ponte di cui parlava Elkann tramite il partner Leapmotor. Al di là dei test effettuati sulle vetture commercializzate dalla rete Stellantis, che vengono effettuati a Mirafiori, entra in ballo anche Maserati: la sezione di ricerca e sviluppo del Tridente, infatti, è al lavoro con i colleghi cinesi per perfezionare i veicoli Leapmotor, con test drive già condotti per esempio sulla pista di Balocco.
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