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Il Borghese
05 Gennaio 2025 - 05:50
Dobbiamo confidare nella neve annunciata per l’Epifania, o in qualche pioggia che pulisca l’aria - con il rischio che invece “impasti” le polveri -, per il bene dell’economia, non solo dei nostri polmoni. Il bollettino dell’Arpa, infatti, segna semaforo arancione e non prevede aggiornamenti fino al 7 gennaio. Significa che, in questi giorni, qui a Torino e in trentadue comuni della provincia, si fermano le vetture inquinanti, i vecchi diesel, che poi tanto vecchi non sono.
Si sono infatti bloccati anche i diesel Euro 5 tutti i giorni (festivi compresi) dalle 8 alle 19, e in questo weekend si fermano i diesel Euro 3 e Euro 4. E nel numero finiscono anche i veicoli delle imprese, degli artigiani, dei commercianti e dei grossisti proprio a cavallo del primo weekend di saldi. E, eufemisticamente, possiamo dire che non hanno apprezzato.
«Senza dubbio i blocchi prolungati non fanno bene alle attività commerciali nella misura in cui limitano la mobilità della loro clientela e le loro esigenze di carico e scarico - spiega il presidente di Confesercenti, Giancarlo Banchieri -. E non siamo convinti che sia il traffico la causa maggiore dell'inquinamento. Si tratta di trovare la giusta misura fra le esigenze del lavoro e quelle ambientali. Per questo ribadiamo la richiesta di maggiore attenzione verso le esigenze di due categorie che più di altre hanno nel mezzo di trasporto l'elemento essenziale della loro attività: gli ambulanti e gli agenti di commercio. Per loro la “scatola nera” non è sufficiente. C'è bisogno di deroghe più sostanziose».
La “scatola nera” è il dispositivo Move On della Regione, per la quale si paga, ma quando scattano gli allarmi più severi, si fermano anche quei mezzi. E se parliamo di furgoni, o automobili, Euro 5, parliamo di veicoli con meno di 10 anni: un furgone per attività commerciali ha una vita media - necessaria all’ammortamento dei suoi costi - più lunga di quella di una vettura e persino degli standard del mercato. In soldoni, possiamo pensare a un veicolo costato quanto una berlina premium o un Suv di alta gamma, che non rappresenta un lusso bensì uno strumento di lavoro.
Oltre a deroghe in momenti particolari, bisognerebbe ragionare sui parametri dei protocolli applicati. Anche perché, e questo lo ha ribadito in questi giorni il comitato Torino Respira, nell’ultimo anno, nonostante la ferrea applicazione dei protocolli del Semaforo, e i relativi blocchi, l’aria di Torino non è affatto migliorata. Confidiamo nel meteo, allora.
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