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Il caso

I crateri delle strade ripianabili con un click…o quasi

L’innovativa start up già attiva a Chivasso potrebbe ripianare i buchi delle strade torinesi

I tre soci fondatori della Startup

In un futuro non troppo lontano le strade potranno forse essere così smart da “aggiustarsi” da sé. In fondo l’asfalto rigenerante, capace di rallentarne il degrado e chiudere le microfessure, esiste già. 

Oggi, però, possiamo “accontentarci” di un monitoraggio urbano intelligente. In grado, cioè, di prevedere danni stradali e individuare carenze di sicurezza e accessibilità nella segnaletica e sul manto stradale. Un valido alleato per le amministrazioni comunali, che così possono sapere in anticipo dove è necessario intervenire per evitare danni e costi futuri maggiori. E trovare, forse, una soluzione un po' più consolidata del rattoppo "on demand".

È l’idea di Loki, la startup fondata da Francesco Papa, Caterina Lia e Giovanni Vecchione a dicembre del 2023, già attiva nel vicino comune di Chivasso ed a Trana.

Che cosa fa l’app?

Ma come fa un’app a “predire” come manutenere le strade? Il sistema, prevedibilmente, si basa sull’intelligenza artificiale, ma non è proprio così semplice. Si tratta di un’IA «customizzata», cioè adattata e «pensata specificamente per individuare buche e crepe, classificare barriere architettoniche, o difetti che potrebbero ostacolare le persone con mobilità ridotta o deficit visivi». Così da gestire gli interventi in modo automatizzato e fornendo nelle mani del clienti già una lista con le priorità degli interventi. A spiegarlo è proprio uno dei suoi fondatori Francesco Papa

Come funziona?

Potenzialmente “Loki” può essere montato su ogni veicolo standard. Si tratta di un hardware “plug and play”, che, raccolte le immagini circostanti, le anonimizza - cioè offusca sia le targhe degli altri veicoli che i volti delle persone catturati - e poi le salva in cloud. Da lì i dati sono pronti per essere elaborati dall’IA che rileva e classifica i difetti stradali. «Possono, inoltre, essere divisi per quartieri o circoscrizioni, in modo da organizzare al meglio le riparazioni». Insomma, uno strumento pensato per facilitare la vita di comuni anche più grandi, come quello di Torino, dove tra segnalazione e intervento il passo può non essere troppo breve. A Chivasso, che si estende per poco più di 50 km ci abbiamo messo 22 ore per mappare tutta la città. Mentre a Torino, da 130km circa di estensione, potrebbero bastare meno di 72 ore. «Ci crediamo - dice Papa - perché pensiamo che sia un’esigenza sempre maggiore quella di calendarizzare al meglio le attività dei comuni». 

Alcune immagini sul funzionamento di Loki

Lo strumento, quindi, fornisce un quadro composito dello stato di salute delle strade cittadine, consentendo di calcolare in anticipo il fabbisogno stradale, anche in termini di materiale necessario. «Chiederemo di integrarlo al digital twin, il gemello digitale che la città di Torino, entro l’anno, prevede di mappare tutta la città "virtualizzata”», conclude Papa.

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