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Vita politica
22 Agosto 2025 - 05:58
A spasso se ne va tra le bocciofile, i centri d’accoglienza e per i mercati della città. Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo è sceso in pista (anche da ballo, per qualche giro di valzer) con un’operazione popolarità che forse sarà passata inosservata ai più, ma che ha chiaramente in germe il rilancio della sua immagine pubblica. Anche perché quest’autunno segna «l’avvio della fase finale dell’Amministrazione», come ha affermato lui stesso. Un po’ meno serio e più abbronzato del solito, appare un sindaco “sbottonato”.
Il sindaco alla bocciofila di corso Belgio 91
Nei giorni scorsi ha seminato l’apertura al campo largo, ma non solo a quella - assai più prevedibile - insieme al Movimento 5 Stelle - che per il momento non batte ciglio -, bensì anche a chi «a livello nazionale voterebbe più a destra», dice. Lasciando trapelare forse l’intenzione di un ampliamento morbido alla destra moderata in città. «È un momento decisivo per tracciare la rotta dei prossimi anni, proporre ai torinesi un programma convincente, lavorando ad allargare per linee programmatiche il perimetro politico di coalizione», aveva riferito a seguito della prima riunione di Giunta dopo la pausa estiva, martedì scorso.
Il partito a cui Lo Russo, alla scorsa tornata elettorale, ha soffiato la carica al ballottaggio, Torino Bellissima, esclude il tentativo da parte del sindaco di “sondare la coalizione”, né lo vedrebbe di buon grado. «Più che campo largo la vera domanda è: Quanti sono delusi dal centrosinistra a Torino e vorrebbero unirsi a noi?. Gli scontenti in maggioranza non sono pochi, e sicuramente noi siamo quelli più attrattivi perché più moderati», afferma il vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao, tra i più attivi nell’opposizione degli ultimi anni, quasi a lanciare un guanto di sfida a Lo Russo.
Anche l’altra destra più moderata, Forza Italia, resta fedele alle sue fila. «Rimaniamo a fare opposizione costruttiva», replica il vicecapogruppo vicario Domenico Garcea. Anche loro confermano la presenza di “perplessi” tra l’attuale maggioranza.
Ma chi sarebbero i famosi “scontenti”? Non si fanno nomi, ma secondo l’opposizione sarebbero tra il gruppo dei Moderati, che non sempre hanno condiviso i temi portati in Aula dalla maggioranza.
C’è poi Alleanza per Torino. L’associazione nata lo scorso aprile per «lavorare sul futuro di Torino», ma che molti vedono come la base per una futura lista civica di Lo Russo, vista la pregressa esperienza di Castellani. E non tutti gli esponenti della Giunta vi fanno parte. Che qualcuno possa scappare di mano? Per il momento il sindaco si concentra sulla sua operazione “pop”.
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