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Vita politica

Lo sprint dell'Amministrazione Lo Russo verso la fase finale: la nota a Cirio e lo "sforzo in più" al ministero

Lo Russo tra romanzo noir e agenda reale: l'autunno del Comune tra piano regolatore, sicurezza, cantieri, politica dell'industria (e un campo largo?)

Ci sono due morti. Uno tra le mura del Palazzo civico. Che il "divertissement" del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, sia una metafora, forse inconsapevole, della situazione della città? Nel corso della pausa estiva il primo cittadino si è dilettato nella scrittura di un romanzo noir (ancora in fase di redazione), su cui non svela molto. Se non che di morti ce ne sono due. E uno è proprio tra le sale del Comune della città. 

Fresco di riunione di Giunta, la prima dopo la breve pausa estiva, questa mattina Lo Russo anticipa alcuni dei temi caldi a partire dal prossimo autunno: "L'avvio della fase finale dell'Amministrazione", com'è lui stesso a definirla. Piano regolatore, cantieri, sicurezza, emergenza abitativa, industria e grandi eventi, e la nomina del garante dei detenuti. Ma più di tutti per il suo destino politico: la composizione della coalizione in corsa per le prossime elezioni. Sono questi alcuni dei temi toccati.

"Occorre fare il punto su tantissimi risultati - esordisce -. Per esempio il bilancio, che è stato risanato. Ed entro questa cornice iniziare una riflessione per pensare al futuro della città. L'obiettivo è focalizzare le urgenze per arrivare a valle di questo percorso definendo un quadro del centrosinistra capace di disegnare la Torino dei prossimi 15, 20 anni".

Il Piano regolatore corre sul filo

E la maggiore leva per perorare la trasformazione di Torino è il nuovo Piano regolatore. Su cui grava una legge regionale che entra nel merito del progetto comunale (si parla infatti di una conferenza di copianificazione che richiede non meno di 90 giorni di esame), prolungando di molto i tempi di approvazione del Piano. E su questo non c'è Cresci Piemonte (la procedura regionale in corso di approvazione che promette di snellire gli iter urbanistici), che tenga. Il sindaco avrebbe infatti mandato una nota al governatore della Regione Alberto Cirio con una proposta di modifica all'attuale legge urbanistica: "Non basta accelerare, bisogna anche cambiare le procedure. Questo è essenziale per dare compiutezza al nuovo piano regolatore", spiega il sindaco. Diversamente, infatti, il rischio è di dovere aspettare altri 3 o 4 anni. Sforando i tempi previsti e bucando l'obiettivo per il sindaco di lasciare il nuovo piano regolatore come una "eredità" della sua Amministrazione. Più soddisfatto, invece, sul tema dei cantieri: "Siamo in linea con i tempi e tra i comuni ad avere usato meglio i fondi del Pnrr".

Dal Ministero uno "sforzo in più"

Sull'insicurezza che permea la città, ormai da nord a sud, il sindaco, pur riconoscendo "l'esigenza di legalità e sicurezza in alcune aree difficili della città", ribadisce i limiti della sua Amministrazione. "Stiamo assistendo alla difficoltà da parte del Governo di dotare meglio le forze dell'ordine, con personale ben pagato in grado di svolgere la fondamentale funzione di presidio e controllo territorio in maniera visibile. Per far sentire i cittadini sicuri. Chiediamo al ministro dell'Interno un supplemento di sforzo. La sicurezza non basta invocarla", afferma. Rivendica però i risultati dell'Amministrazione. A partire dalle 23 nuove telecamere (dal costo di 250mila euro, chiesti con finanziamento al ministero), la cui installazione sarà completa però solo a metà del 2026. E le operazioni di sgombero: come nell'ultimo caso, neanche un mese fa, del campo rom in piazzale Caio Mario. "Sulle competenze relative alla sicurezza pubblica in capo al Governo auspichiamo un cambio di passo", dice. Mentre sul tema case conferma la fresca delibera che approva l'elenco edifici comunali che possono essere concessi al terzo settore. Tra questi c'è l'asilo di via Alessandria: occupato, sgomberato e poi abbandonato, da almeno 6 anni.

Un Tavolo per l'automotive di Torino

Altro tema delicato, all'indomani del blitz estivo con cui l'industria dell'auto ha perso l'ennesima appendice dell'ex Fiat: Iveco, acquisita dagli indiani di Tata, è l'automotive. Ma qui per il sindaco manca una traiettoria e soprattutto strumenti sia normativi che finanziati per tutelare l'industria. Sul primo punto: "In autunno porteremo alcune proposte sul tavolo di Governo, ma serve anche che qualcuno ascolti. Faccio fatica a capire l'attuale traiettoria. Penso agli incentivi alle auto elettriche. Bloccati quasi 9 mesi per mancanza dei decreti attuativi. Sono tempi incompatibili con il rilancio produttivo", dice. Mentre sul secondo si tratterebbe di "cose di cui non si parla". Come la defiscalizzazione degli oneri, i costi dell'energia, l'incentivazione all'innovazione, o i crediti d'imposta. "Diventa difficile dare una risposta con i limitati strumenti del comune di Torino", aggiunge.

Il lavoro di "cucitura" (con o senza i 5S?)

Partendo dall'assunto che per il sindaco la competizione nazionale e quella locale restano due cose a sé stanti, qualche similitudine non può non essere notata. A partire dal complesso lavoro del Pd di "cucitura" di una coalizione di centrosinistra che possa rendere "contendibile" il Paese. Necessaria tanto a livello nazionale quanto locale. I passaggi sono molti, a partire dalle elezioni regionali. "Occorre serrare le fila per l'ultimo anno dell'Amministrazione - spiega Lo Russo -, decisivo per tracciare la conclusione di molti lavori iniziati e tracciare la rotta dei prossimi anni". Ma soprattutto per "proporre ai torinesi un programma convincente, lavorando ad allargare per linee programmatiche il perimetro politico di coalizione. Questo vale per M5S, ma anche per componente non così ridotta di elettori che a livello nazionale vota a centrodestra, ma che a livello locale può avere un parere diverso". Lo porta resta, così, quantomeno socchiusa a un campo largo.

Un aggiornamento viene fornito dal sindaco anche per quel che riguarda il garante dei detenuti di Torino: "Purtroppo la situazione nelle nostre carceri è tra le più critiche. Il regolamento demanda al sindaco l'individuazione del garante. C'è una procedura con bando. La Commissione tecnica ha scremato le candidature. A settembre, alla ripartenza, mi ci confronterò e assumeremo la decisione".

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