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L'intervista

Alberto Cirio racconta: «Occuparsi dei giovani non è “di sinistra”»

Trasporti, sanità, ordine pubblico e giovani alcuni dei temi al centro del panel che si è tenuto giovedì sera al Festival Giovani Adulti

Alberto Cirio racconta: «Occuparsi dei giovani non è “di sinistra”»

Trasporti, sanità, ordine pubblico e giovani: sono questi i temi al centro del panel che si è tenuto giovedì sera al Festival Giovani Adulti, dove il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, è stato intervistato dal vicedirettore di Torino Cronaca, Marco Bardesono.

Un discorso a tutto campo, quello del governatore, che ha alternato riflessioni politiche a misure concrete adottate dalla giunta regionale, con un linguaggio diretto e familiare al pubblico. Cirio ha voluto ribadire una visione politica ispirata a una figura storica come Piero Gobetti, definendosi “un liberale sociale”: «Libertà economica, ma anche responsabilità verso il territorio e chi è più fragile. Questo è il modello che deve guidare il governo di una comunità».

«Una società più ricca si ammala meno», ha detto Cirio, sostenendo che il benessere economico è anche una forma di prevenzione sociale. E in questo quadro ha rivendicato l’efficienza della Regione nella gestione dei fondi europei: «Siamo ai vertici in Italia per la capacità di spesa del Fesr e del Fse. I giornali non dovrebbero parlare solo delle classifiche in siamo al fondo - sottolinea un po’ canzonatorio -. Questi fondi ci permettono di sostenere l’economia, ma anche di investire su chi è più in difficoltà».

Un riferimento indiretto anche al reddito di cittadinanza, di cui Cirio ha confermato la contrarietà: «C’è una differenza tra chi non ce la fa e va aiutato, e chi non vuole farcela. Noi siamo per aiutare chi resta indietro, ma non per creare assistenzialismo».

«Lei ha detto che è un liberale, ma secondo me ha fatto una cosa molto di sinistra - ha incalzato ancora Bardesono -. Una misura simile a quella adottata nel 1977 dal sindaco comunista Renato Zangheri a Bologna, che introdusse il trasporto pubblico gratuito per gli studenti universitari e l’ingresso gratuito allo stadio per i fuori sede. Credo che la vostra iniziativa, oltre a portare consenso, sia stata anche un modo per dialogare con i giovani. Come si è arrivati a questa scelta?».

«Bisogna sfatare un luogo comune: occuparsi dei giovani e degli studenti non è “di sinistra”. È semplicemente doveroso. Noi, che siamo una forza di centrodestra, lo facciamo con serietà e convinzione. Lo stesso vale per chi vive in condizioni di povertà o difficoltà: non è una questione ideologica, è un dovere della società civile e delle istituzioni. E noi ce ne facciamo carico».

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