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La manifestazione
10 Ottobre 2025 - 18:06
Un questionario consegnato a quasi 2mila pendolari piemontesi tra marzo e maggio di quest'anno per chiedere loro cosa ne pensano del trasporto pubblico piemontese. Il risultato è che più del 53% lo considera insufficiente. Poco puntuale, poco frequente e poco pulito, ma anche poco accessibile a livello economico e non. «La nostra indagine dice che in un nucleo 4 persone con due studenti se tutti usassero il Tpl risparmierebbero almeno 50 euro al mese, che per una famiglia possono essere importanti», spiega la rappresentante di Federconsumatori Silvia Argini.
Stamattina, questi dati sono stati consegnati ai vertici della Regione Piemonte, da Cgil Piemonte, insieme a Legambiente, Fridays For Future, Unione degli Universitari, Federconsumatori, Arci, Libera e Comis. Davanti a un nutrito gruppo di manifestanti che si affollava davanti al Grattacielo in cerca di risposte.
Stando ai dati del 2023 la flotta autobus regionale (circa 2.400 mezzi), ha un’età media di 10,65 anni. A fronte dei massimo 9 previsti per legge. E si tratta ancora in maggioranza di mezzi inquinanti (solo il 2%, secondo la Cgil, è elettrico). C'è poi il tema del personale, anche quelli dall'età media non proprio giovanissima: 55 anni. «Siamo la nonna d'Italia», ci scherza su, Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte. Ma è importante sottolineare, per il segretario, la curva demografica della Regione. «Si tenga conto di cos'è il Piemonte oggi. Dal punto di vista della viabilità, della tutela della salute, la popolazione invecchia, anche l'assistenza è importante. Nei prossimi anni dovremo assistere i nostri anziani. Il trasporto è solo il primo tassello», insiste Airaudo.
Auditi dall'assessore ai Trasporti Marco Gabusi, hanno chiesto una visione di lungo periodo, che consideri la mobilità pubblica come un diritto. «Apprezzo la predisposizione al dialogo della Regione - spiega Airaudo -, ma mi auguro ci sia il pragmatismo necessario. Ci hanno detto che attiveranno il tavolo sui trasporti pubblici. Il che ci dice, in sostanza, che prima erano fermi».
Ma dalla Regione Gabusi rivendica i risultati raggiunti, tra cui i 71 nuovi treni in servizio entro il 2026: «Il trasporto pubblico non ha bisogno di essere salvato, ma di proseguire nel percorso di rinnovamento già in corso», sostiene. Presenti, a perorare la causa, anche le consigliere regionali Vittoria Nallo (Iv), Alice Ravinale (Avs), Gianna Pentenero e Nadia Conticelli (Pd), Sarah Disabato (M5s).
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