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I funerali di Francesco - La gallery
25 Aprile 2025 - 20:45
Non bastava la città blindata e la paura per un ipotetico attentato che non avrebbe precedenti, ma che imponenti misure di sicurezza sembrano scongiurare. La Protezione civile ha inviato tramite il sistema di allarme nazionale la comunicazione sulla chiusura della piazza per l'ultimo saluto a papa Francesco. Erano le 13,11 quando i cellulari delle migliaia di fedeli in piazza San Pietro per l’ultimo saluto a Papa Francesco, hanno a vibrare e suonare. Tutti colti di sorpresa, qualcuno anche da un accenno di ansia, forse provocato dai tanti bazooka antidrone in servizio intorno alla basilica. Timori durati pochi secondi, perché dando un’occhiata alle notifiche dello smartphone era evidente il messaggio It-alert della Protezione civile: «Orario chiusura accesso piazza San Pietro ore 17». Il messaggio è stato inviato sui telefonini in italiano, inglese, francese e spagnolo - per i fedeli che stavano programmando la fila per il pomeriggio. Ma soprattutto una prova generale della Protezione civile per verificare il funzionamento del sistema It-Alert in previsione della giornata di sabato quando allerta e misure di sicurezza saranno al massimo per la presenza di un milione di fedeli e oltre 170 delegazioni di Stati stranieri alle esequie del Papa.
Intanto quasi tutti i porporati sono giunti a Roma e sabato pomeriggio, nel corso di una congregazione generale dei cardinali, dovrebbe essere resa nota la data di inizio del Conclave che dovrebbe essere in una data compresa tra il 6 e il 10 maggio. Anche la Comunità ebraica, dopo le polemiche di qualche giorni fa, ha fatto marcia indietro. Infatti, dopo l’adesione del rabbino di Roma, Riccardo Di Segni, anche il presidente della Comunità Ebraica, Victor Fadlun, sarà presente sabato mattina al funerale di papa Francesco, ma nel rispetto delle regole dello Shabbat. A piazza San Pietro, Di Segni arriverà a piedi, evitando l’automobile perché per la religione ebraica lo Shabbat (che comincia il venerdì al tramonto e termina al tramonto del sabato) è il settimo giorno della settimana dedicato al riposo, alle preghiere e alla famiglia e prevede l’astensione dal lavoro e da molte altre altra attività: non si cucina, non si prende l’auto e, tra l’altro, non si scrive. Intanto da tutta Italia giungono rinforzi per far fronte a quella che sarà una giornata senza precedenti. Intanto decine di volontari della Protezione civile del sistema regionale lombardo, e altri di diverse regioni (Piemonte compreso), sono partiti per Roma al fine di garantire la necessaria assistenza alla popolazione, fino a domenica 27 aprile, in occasione dei funerali del Santo Padre che si svolgeranno sabato. La capitale sarà blindata, già a partire da oggi: chiusure al traffico in tutte le zone della città per l’arrivo di 170 delegazioni straniere. «Non ci si può aspettare una circolazione normale quando avremo 170 delegazioni straniere e centinaia di migliaia di persone per il funerale» ha detto il sindaco di Roma. Per ciò che riguarda la sicurezza, non ci saranno solo tiratori scelti sui palazzi che circondano l’area di piazza San Pietro, ma anche bazooka anti-drone sono previsti già a partire da venerdì e saranno utilizzati satelliti spia (quelli di Elon Musk?). Si tratta di una sorta di dissuasori che, in caso di avvistamento di droni non autorizzati, riescono a inibire le onde radio guidandoli fino a farli atterrare e, già a partire dalle prime luci dell’alba di sabato, sarà chiuso lo spazio aereo sulla capitale.
Tra le numerose novità del pontificato di Papa Francesco c’è anche quella della sua sepoltura che, per sua volontà, avverrà dopo la messa funebre di sabato in piazza San Pietro, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Uno spostamento che non rappresenta un “unicum” dalla nascita dello Stato unitario ma che comporterà un aggravio di lavoro per l’apparato di sicurezza italiano, già impegnato per l’arrivo di capi di Stato e di Governo, senza contare gli oltre 200mila fedeli previsti in piazza per i funerali. Il 10 ottobre del 1958 la salma di Pio XII, morto il giorno prima a Castel Gandolfo, a causa della sua repentina decomposizione fu trasportato di tutta fretta in Vaticano dove oggi riposa nelle Grotte Vaticane. Il trasporto della salma di Papa Bergoglio, avverrà dallo Stato della Città del Vaticano ad un’altra zona extraterritoriale, come la Basilica papale di Santa Maria Maggiore. Ma per fare ciò il corteo funebre dovrà percorrere circa 7 chilometri in territorio italiano. Se da parte vaticana non filtrano per ora notizie sul corteo funebre, da quanto si apprende, diverso sarebbe stato il caso di decesso fuori dello Stato della Città del Vaticano, come sarebbe potuto accedere nei 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli. Papa Francesco non sarà, comunque, l’unico pontefice seppellito nella Basilica che al suo interno ospita l’icona, da lui tanto amata, della Madonna Salus populi romani. Altri sette Pontefici sono sepolti, infatti, a Santa Maria Maggiore: Onorio III, Niccolò IV, Pio V, Sisto V, Clemente VIII, Paolo V e Papa Clemente IX . Sempre a Santa maria Maggiore è sepolto il cardinale piemontese, originario del Canavese Carlo Furno deceduto nel 2015. Venerdì 25 aprile alle 20 nella Basilica di San Pietro, il Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha presieduto il rito della chiusura della bara del Romano Pontefice, mentre giovedì sera il cardinale arcivescovo di Torino Roberto Repole, ha presieduto un momento di preghiera in Duomo. Intanto più di duemila giornalisti si sono accreditati in queste ore per seguire i funerali di Papa Francesco e poi il conclave. E' stato aperto un nuovo spazio a via della Conciliazione per avere una possibilità di lavoro per tutti, considerato che si aggiungono ai circa cinquecento cronisti accreditati che normalmente seguono il Vaticano per i differenti media del mondo. Sono alcune decine i cardinali che hanno assistito al rito della traslazione della salma del Papa: da Pietro Parolin a Baldo Reina, da Reinhard Marx a Konrad Krajewski.
Ci sono anche il cardinali Angelo Becciu e Raymond Burke. Quindi Giovanni Battista Re, Luis Antonio Tagle, Fernando Filoni, Gianfranco Ravasi, Christobal Lopez Romero, Claudio Gugerotti, Xavier Bustillo, Gualtiero Bassetti, e molti altri. Oltre ai cardinali di Curia, già presenti a Roma, ci sono gli italiani, ma anche molti stranieri già arrivati dalle loro sedi, in vista dei funerali, e successivamente del conclave. Nella prima fila, nella basilica di San Pietro era presente la famiglia pontificia di Francesco, ossia tutti coloro che si sono presi cura di lui fino all’ultimo. I tre segretari don Juan Cruz Villalon, don Manuel Pellizzon e don Fabio Salerno. E poi l’infermiere Massimiliano Strappetti e gli aiutanti di camera Piergiorgio Zanetti e Daniele Cherubini. Un passo del Vangelo di Giovanni è stato letto durante il rito. La salma è stata aspersa. La salma di Papa Francesco, posta nella bara aperta davanti all’altare della Confessione nella basilica di San Pietro, è stata aspersa con l’acqua benedetta e incensata. Una zona rossa tutta intorno a San Pietro per alzare il livello di sicurezza e disciplinare il transito di fedeli e pellegrini che, da ieri alle 11, si sono messi in fila per porgere l’ultimo saluto. Poi, sabato, nel giorno dei funerali, il piano mobilità subirà delle modifiche con ulteriori aree off-limits. Dopo le esequie i cardinali parteciperanno alle congregazioni e, infine al Conclave, mai così internazionale: 135 elettori che provengono da 71 Paesi di tutti i continenti. Gli europei continuano a rappresentare la maggioranza relativa (53,), ma gli elettori dell’Asia (23), dell’America Latina (21), dell’Africa (18) e pure dell’Oceania (4), risulteranno determinanti quanto i cardinali del Vecchio Continente e quelli dell’America del Nord Il Paese con più elettori resta l’Italia, con 17 cardinali che in realtà sono 19 considerando il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e, appunto, il prefetto apostolico in Mongolia.
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