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Lavoro & precarietà

Annunci ingannevoli: chi cerca lavoro a Torino e trova solo stage non retribuiti

La ricerca di un impiego resta un percorso difficile per molti, dove l’offerta di stage non retribuiti o rimborsi spesa insufficienti è diffusa

Annunci ingannevoli

Immagine di repertorio

La ricerca di un impiego resta un percorso difficile per molti giovani torinesi, dove l’offerta di stage non retribuiti o con rimborsi spesa insufficienti è diffusa. Secondo una recente indagine di ING Italia e YouGov, solo il 56 % degli stage svolti in Italia è remunerato, con un rimborso medio mensile di circa 565 euro, mentre il 41 % dei tirocinanti non riceve alcun compenso.

Su portali digitali la ricerca di offerte di lavoro genera spesso fraintendimenti: titoli come “junior marketing” o “assistente amministrativo” accompagnano testi che, solo a fine pagina o in piccolo, indicano la natura non retribuita dello stage. L’assenza di informazioni su durata, rimborso, mansioni esplicite favorisce l’ingresso di candidature in posizioni di fatto non lavorative.

Molti giovani torinesi riferiscono che posizioni operative — front-office, gestione clienti, mansioni amministrative — vengono proposte come stage formativi, ma con carichi di lavoro tipici di un contratto regolare. Alcuni candidati raccontano di aver declinato proposte a causa del compenso troppo basso o assente, una scelta condivisa dal 22 % dei giovani intervistati, che ha rifiutato uno stage per questo motivo.

In base alle linee guida della Conferenza Stato-Regioni (2017) recepite in Piemonte, gli stage extracurriculari prevedono un’indennità minima (es. 300 € lordi mensili per 20 ore settimanali), pena sanzioni verso l’azienda che non la eroghi. Tuttavia, i tirocini curriculari, ossia quelli svolti nell’ambito dei percorsi di studio, non obbligano a una retribuzione né sono censiti da statistiche ufficiali recenti. L’ultimo dato disponibile risale al 2015‑16, con oltre 300.000 tirocini curricolari attivati, ma resta obsoleto.

L’occupazione tra i giovani (15‑29 anni) a Torino e provincia si attesta al 38,2 %, con un tasso di disoccupazione del 11,5 %, superiore alla media del Nord Italia. Tali condizioni rendono ancora più penalizzante accettare uno stage che non copra nemmeno le spese basilari.

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che definisce i tirocini non retribuiti una forma di sfruttamento giovanile e invita gli Stati membri a adottare strumenti giuridici per garantirne la compensazione monetaria. Le linee guida nazionali del 2025 puntano a potenziare gli stage retribuiti, inquadrandoli come strumenti strutturali per l’inclusione e l’occupabilità giovanile.

Alcune associazioni e rappresentanze giovanili locali stanno chiedendo di introdurre certificazioni obbligatorie negli annunci online, che specifichino chiaramente tipo di contratto, durata e compenso prima dell’invio della candidatura. A Torino, lo sportello InformaGiovani del Comune offre supporto gratuito su orientamento, formazione e lavoro, ma il quadro rimane frammentario.

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