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Fondazione Crt, ora gli indagati sono 10. Ecco perché il "rinnovamento" parte... Zoppo

Dal ministero 30 giorni di tempo per evitare il commissariamento. E anche sull'ultima nomina grava qualche ombra

Fondazione Crt, ora gli indagati sono 10. Ecco perché il "rinnovamento" parte... Zoppo

Dal terremoto Juventus allo psicodramma (non ancora superato) Fondazione Crt. Verrebbe da sintetizzare così l’arrivo della nuova presidente di Ream, la holding partecipata da Via XX Settembre, una di quelle al centro del grande bubbone che ha portato al quasi commissariamento (c’è ancora solo un mese di tempo per evitarlo) a una serie di inchieste giudiziarie.

È Maria Cristina Zoppo la persona nominata dal consiglio di amministrazione e rappresenta una prima volta: si tratta infatti di una persona esterna all’ente. Dottore commercialista e revisore dei conti, esperienze in Consob, in Michelin e membro del Cda di Intesa Sanpaolo, alla Juventus - presidenza Andrea Agnelli - faceva parte del collegio sindacale che aveva rassegnato le dimissioni quando era esploso il caso dei bilanci “alterati”. Adesso avrà la guida di Ream, prendendo il posto di Antonello Monti, uno dei “congiurati” del patto occulto contro Palenzona, che peraltro si era dimesso come tutti gli altri autonominati. Tra cui il notaio Caterina Bima, che di Ream aveva la vicepresidenza, ultima iscritta nel registro degli indagati proprio per il caso del patto occulto (mentre l’ex presidente Palenzona è indagato per corruzione fra privati). La Zoppo - per esperienza e soprattutto per l’essere esterna all’ente - pare una scelta per mostrare al ministero il cambio di rotta.

E a questo proposito, oggi il consiglio di amministrazione e il consiglio di indirizzo della Fondazione Crt hanno dato ampio mandato alla presidente Anna Maria Poggi in vista delle probabili interlocuzioni che ci saranno con il Mef, che ha inviato le prescrizioni cui ottemperare: se non accadrà entro un mese, potrà scattare il commissariamento. La Poggi dovrà avviare un’attività di revisione e miglioramento della governance. Perché la Spada di Damocle del commissariamento sta anche sulla testa dello stesso ministro Giancarlo Giorgetti, preso tra i rapporti con Palenzona e quelli con Giuseppe Guazzetti, a “capo” di tutte le fondazioni bancarie italiane.

Sul fronte operativo, sono stati inoltre deliberati investimenti per 5 milioni di euro destinati al territorio per università, inclusione e cultura. Salgono così a 26 milioni gli stanziamenti deliberati negli ultimi tre cda: 839mila euro sono stati ad esempio deliberati a favore di 29 progetti dell’Università di Torino (campo medico, clinico, biologico, alimentare, umanistico). Confermato lo storico impegno per Fondazione Isi, con 1,9 milioni destinati a borse di studio e al Premio Lagrange-Fondazione Crt. Circa un milione di euro andrà a sostegno di 88 progetti di inclusione sociale, un altro milione per sostenere 66 attività espositive, iniziative dedicate al design e festival cinematografici diffusi sul territorio, 400mila euro sono stati impegnati per il restauro dei campanili della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino e 100mila euro sono stati deliberati a favore del Salone dell’Auto.

«Fin dal primo giorno alla guida della Fondazione Crt la mia volontà è stata duplice: da un lato lavorare in discontinuità con il passato, con l’obiettivo di neutralizzare qualsiasi potenziale effetto proveniente da presunti patti occulti e dall’altro valorizzare il lavoro della struttura rassicurando le istituzioni del territorio sulla presenza costante della Fondazione nel sostegno ai loro progetti e attività» è il commento della presidente Poggi.

Discontinuità, dunque, ma che resta un po’ difficile da sostenere davvero a pieno titolo, quando gli indagati in questa vicenda sono ormai dieci - c’è anche la consigliere novarese Alice Colombo - e alcuni di loro sono ancora saldamente in sella nel Cda. Il caso di Caterina Bima, per esempio: la notaia, moglie di Michele Vietti presidente di Finpiemonte, nella notte delle autonomine, aveva avanzato per la guida di Ream il nome di Antonio Robazza, manager di Emeis, gruppo di residenze per anziani, e “incidentalmente” marito della Zoppo. Vero che Torino non è enorme, ma gira che ti rigira si incontra sempre la stessa gente...

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