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Finanza & Giustizia
10 Gennaio 2025 - 07:50
Anziana, già malata, eppure attivissima anche negli affari bancari: al punto da essere in due Paesi contemporaneamente. Succede anche questo a leggere le carte, ormai infinite, delle inchieste giudiziarie sull'Eredità Agnelli e in particolare i dettagli che riguardano Donna Marella Agnelli, vedova dell'Avvocato. Che era contemporaneamente in Liechtenstein e in Marocco, o addirittura in clinica. Vediamo perché.
Al centro di questo nuovo mistero ci sono alcune operazioni bancarie di cui parlerà, questa sera su Rai3, la trasmissione FarWest condotta da Salvo Sottile. I giornalisti di FarWest hanno trovato, e intendono mostrare, un documento che elenca alcune operazioni finanziarie di Donna Marella a Vaduz, la capitale del piccolo stato del Liechtenstein, notoriamente un piccolo paradiso fiscale.
Il 14 gennaio del 2014 viene effettuata, alla Lgt Bank di Vaduz, una operazione a nome di Donna Marella. Due mesi dopo, il 14 marzo, viene aperto un nuovo conto bancario. Tutto normale, apparentemente. Ma incrociando una serie di dati - la Procura di Torino, che sta indagando sui tre nipoti di Marella, i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, ha ricostruito anni di spostamenti della vedova dell'Avvocato al fine di determinare la veridicità o meno della sua residenza svizzera - in quel periodo Marella risultava essere in Marocco, nel suo amato riad. L'anno dopo, il 19 gennaio 2015, nuova operazione bancaria, a nome Marella Caracciolo Agnelli: che però, in quei giorni, risultava ricoverata in clinica a Torino.
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La domanda è: chi agiva a nome suo? Le firme sono autentiche? Il sospetto della Procura di Torino, che già aveva rintracciato delle posizioni bancarie riconducibili ai fratelli Elkann, ritiene che, essendo Marella anziana e già molto malata, i suoi beni - poi confluiti nella Eredità Agnelli oggetto della contesa giudiziaria - fossero gestiti da John Elkann e i suoi fratelli, tramite persone di fiducia.
Certo, la questione della operatività, e delle firme, si ricollega direttamente a quella del testamento, alle numerose firme apposte nel corso degli anni e, oggettivamente, cambiate di volta in volta. Addirittura, secondo una perizia riportata dalla Procura di Torino, alcune di esse sarebbero state contraffatte.
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