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Automotive & Politica

Dazi USA del 25% sulle auto straniere: ecco cosa significa per Stellantis (e Torino)

Le Jeep dal Messico e i dubbi sulla Fiat 500e, il ruolo di John Elkann e le mosse dell'UE

Dazi di Trump del 25%: ecco cosa significa per Stellantis (e Torino)

La data fatidica sarà il 2 aprile, ma già ora il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l'introduzione di dazi del 25% sulle importazioni di automobili straniere. Questa mossa, parte della politica commerciale "America First", mira a proteggere l'industria automobilistica nazionale, ma solleva interrogativi significativi per i produttori europei, tra cui Stellantis.

Stellantis e l'esposizione al mercato statunitense

Stellantis, nata dalla fusione tra FCA - a sua volta frutto della fusione fra Fiat e Chrysler - e PSA Group, ha una presenza consolidata nel mercato nordamericano. Nel 2023 - anno di riferimento significativo, considerato quanto il 2024 ha visto invece un calo sia della produzione sia delle vendite -, il gruppo ha importato 358.000 veicoli dallo stabilimento in Messico agli Stati Uniti, rappresentando circa il 7% delle sue vendite totali e l'85% dei veicoli coinvolti nell'import/export del gruppo. 

Implicazioni per lo stabilimento di Mirafiori

Ma le preoccupazioni arrivano fino a Torino, non solo perché qui c'è ormai la direzione europea di Stellantis - e le radici della ex Fiat -, ma perché, parole di John Elkann stesso, lo storico stabilimento di Mirafiori a Torino è un pilastro della produzione italiana di Stellantis. Nel 2023, ultimo anno di una produzione "normale", prima del catastrofico 2024 con appena 29mila vetture prodotte - ha prodotto 85.940 veicoli, di cui 77.260 erano Fiat 500 elettriche (500e) e 8.680 vari modelli Maserati. Con un tasso di esportazione del 93%, una parte significativa di questi veicoli è destinata ai mercati esteri, inclusi gli Stati Uniti.E proprio la Fiat 500 elettrica, quando fu presentata dall'allora ceo Sergio Marchionne, nasceva direttamente pensata per il mercato americano, allora all'avanguardia sul piano della mobilità già green.

Strategie di mitigazione

Per affrontare queste sfide, Stellantis, dopo una serie di incontri fra lo stesso presidente John Elkann e Trump, ha annunciato investimenti superiori a 5 miliardi di dollari negli Stati Uniti, destinati a potenziare la produzione locale e ridurre la dipendenza dalle importazioni. Tra questi, 1,2 miliardi di dollari saranno investiti nello stabilimento di Belvidere, Illinois, per la produzione di un nuovo pickup di medie dimensioni, creando 1.500 posti di lavoro. Ulteriori investimenti interesseranno gli impianti di Detroit, Toledo e Kokomo. Queste mosse mirano a rafforzare la presenza produttiva di Stellantis negli Stati Uniti e a mitigare l'impatto dei nuovi dazi sulle importazioni.

Da Volkswagen all'Unione Europea

Ma la mossa di Trump, questo annuncio così anticipato e strategico, dalla sua residenza di Mar-a-lago, ha suscitato preoccupazioni tra tutti i partner commerciali degli Stati Uniti, in particolare nell'Unione Europea. Il commissario europeo per il commercio, Maroš Šefčovič, ha in programma incontri con i consiglieri economici di Trump per discutere delle tensioni commerciali e cercare di evitare una guerra commerciale. Nel frattempo, Trump ha affermato, sebbene in modo inaccurato, che l'UE ha ridotto le proprie tariffe sulle importazioni di auto per allinearsi a quelle statunitensi, un'affermazione smentita dalla Commissione Europea (secondo quanto riporta politico.com).

Tutta l'industria automobilistica europea, in particolare i produttori tedeschi come Volkswagen, potrebbe essere significativamente colpita da questi dazi, dato che una parte rilevante delle loro esportazioni è destinata al mercato statunitense.

Inoltre, Trump ha firmato ordini esecutivi per imporre dazi del 25% su acciaio e alluminio importati, con entrata in vigore prevista per il 12 marzo. Queste misure fanno parte di una strategia più ampia volta a proteggere le industrie nazionali e a riequilibrare il deficit commerciale degli Stati Uniti. Ma cosa accadrà agli equilibri europei, con un settore come l'automotive già duramente colpito dalla crisi legata al flop della transizione all'elettrico.

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