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Automotive
24 Febbraio 2025 - 12:50
Stellantis, nonostante la crisi, resta il secondo produttore in Europa, alle spalle di Volkswagen. Ma ha un grande problema: non è facilmente identificabile fra i consumatori. Detto in soldoni: il gruppo nato dalla fusione di Fca e Psa non è identificato con un solo marchio, a differenza proprio di Volkswagen. Stellantis ne ha troppi e non è un caso, forse, che nell'accezione comune in Italia sia ancora e sempre Fiat. Mentre in Francia è Peugeot. Da qui l'esigenza di cambiare, di sfoltire: secondo la Reuters, il Gruppo potrebbe presto liberarsi di alcuni marchi (i meno produttivi).
Il nuovo CEO dovrà essere "pronto a prendere decisioni forti", ha dichiarato Fabio Caldato di Acomea SGR, azionista di Stellantis, riportato da Reuters. "Se penso da investitore, e non con il cuore, sarebbe molto positivo che il nuovo CEO fosse determinato a rivedere il portafoglio marchi", ha aggiunto. Una fonte vicina al pensiero del presidente John Elkann ha riferito a Reuters che l'argomento è una priorità e che un candidato alla posizione di amministratore delegato che non abbia un'idea chiara sui marchi "non è il candidato giusto". L'ex CEO Carlos Tavares aveva spesso affermato che i costruttori automobilistici tradizionali si trovano ad affrontare un'era "darwiniana", dove i più deboli non sopravviveranno, pur sostenendo che tutti i marchi di Stellantis avessero un futuro. Le scelte strategiche, però, smentiscono quell'idea.
È indubbio, infatti, che Maserati sia in enorme difficoltà e resti sempre a margini dei piani di rilancio presentati dal gruppo franco-italiano. Così come, sul versante francese, annaspa il luxury brand DS. Per Alfa Romeo è stato annunciato un rilancio, affidato al CEO - anche di Maserati - Santo Ficili, mentre per Lancia si parla di "Rinascimento", ma al momento con una gamma fatta di due soli modelli. Fiat, in Italia, rimane il brand più venduto, anche se con la vecchia Panda. Peugeot è all'ottavo posto in Europa, con una quota di mercato che supera il 4%.
Dunque, Elkann sta pensando a liberarsi di alcuni marchi? Stellantis ne conta 14, che diventano 15 se aggiungiamo la joint venture cinese di Leapmotor Europe. Senza contare alcuni "dormienti", come Autobianchi, Innocenti o Talbot, che di recente il Gruppo ha nuovamente registrato in Francia.
"Gli analisti - riferisce Reuters - ritengono che i marchi premium quali Alfa Romeo, DS e Lancia siano i più vulnerabili a una ristrutturazione del portafoglio. Dodge e Chrysler, nonostante non brillino, sono visti come i sopravvissuti grazie alla riconoscibilità tra i conducenti statunitensi e al loro appeal per specifici segmenti di mercato". In una nota a Reuters, Stellantis ha dichiarato che ciascuno dei suoi marchi ha piani per nuovi prodotti e che i "recenti cambiamenti organizzativi" sono mirati a supportarli.
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