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Torino
19 Luglio 2025 - 18:30
Il Parco del Valentino dall'alto
Basta attraversare uno dei ponti sul Po per trovarsi in un’altra Torino: quella del Parco del Valentino. Verde, vivace, storico e romantico, è il luogo perfetto per rilassarsi, curiosare o semplicemente lasciarsi sorprendere. Con i suoi 550.000 metri quadrati, è il secondo parco cittadino per estensione, ma nessuno regge il confronto in quanto a varietà di scorci e atmosfera. Se ti manca il Borgo Medievale, attualmente chiuso per la ristrutturazione, ecco altre attrazioni da non perdere.
Uno dei suoi simboli è sicuramente il Castello del Valentino. Affacciato sul fiume e oggi sede della Facoltà di Architettura, conserva ancora il fascino della residenza sabauda che fu. Con due facciate diverse e tetti spioventi che ricordano la Loira, il castello fu residenza mondana ai tempi di Madama Cristina e oggi forma parte del patrimonio UNESCO.
Accanto si trova l’Orto Botanico, piccolo gioiello fondato nel Settecento. Ospita piante da tutto il mondo, serre storiche, una sezione dedicata alle piante alpine e una collezione di cactus che conquista anche chi di botanica sa poco.
Tra gli scorci più suggestivi del parco c’è il Giardino Roccioso, dove i vialetti si intrecciano tra cascatelle, ponticelli e aiuole fiorite. È qui che si nasconde uno dei punti più fotografati di Torino: la panchina dei lampioni innamorati, creata dal giardiniere Rodolfo Marasciuolo con materiali di riciclo. “Siamo nel giardino degli innamorati – ha detto – e si innamorano anche i lampioni.”
Poco più in là, immersa in una scenografia che sembra uscita da una fiaba, si trova la Fontana dei Dodici Mesi: una grande vasca rococò adornata da statue che rappresentano i mesi dell’anno e i principali fiumi piemontesi. Fu progettata da Carlo Ceppi nel 1898 per un’esposizione internazionale.
Se si cerca un po’ di refrigerio o uno spuntino con vista, i vecchi imbarchini sul fiume sono perfetti. Tra questi, l’Imbarkino è una vera istituzione: aula studio di giorno, locale con musica dal vivo e dj-set la sera.
Nel cuore del parco si trovano anche due storiche società canottiere: la Reale Società Cerea, fondata nel 1863, e la Canottieri Armida, protagonista nel 1928 di un epico viaggio fluviale da Torino a Roma lungo fiumi e mari.
Proseguendo verso sud, una scoperta insolita: un vero sommergibile, il “Provana”, con torretta e cannoni ancora visibili. Fu esposto nel 1928 e oggi è un raro esempio di cimelio navale in pieno parco urbano.
Se vi spingete verso il lato sud-ovest, potete trovare anche la Promotrice delle Belle Arti, edificio liberty che ospita mostre temporanee, e il complesso razionalista di Torino Esposizioni, progettato da Sottsass e Nervi, oggi in fase di riconversione per accogliere la futura Biblioteca Civica.
Uno dei punti più originali nelle vicinanze del parco è il 25 Verde, conosciuto come la “casa degli alberi”: un condominio dove la vegetazione si arrampica sui balconi e avvolge la struttura fino a trasformarla in una piccola foresta urbana.
A due passi, il Centro Storico Fiat ripercorre la storia della storica casa automobilistica, dal primo stabilimento fino alle auto del boom economico, tra modellini, foto d’epoca e pezzi originali.
Per gli appassionati di scienza e cultura, nei dintorni ci sono anche i Musei di Anatomia, della Frutta e Lombroso, a pochi passi da Torino Esposizioni.
Il Parco del Valentino non è solo bellezza: è anche movimento. D’estate, l’area vicina a corso Vittorio pullula di studenti e gruppi che si godono l’erba, si sfidano a beach volley o ascoltano musica dai chioschi. Si possono noleggiare risciò per esplorare i sentieri, fare picnic negli spazi attrezzati o lasciarsi sorprendere da scoiattoli curiosi che saltano tra gli alberi.
E se vi chiedete perché si chiami Valentino, non esiste una risposta certa: forse in onore di San Valentino, le cui reliquie si troverebbero proprio sulla collina di fronte, oppure dal latino “vallantinum”, ovvero piccola valle. Qualunque sia l’origine, l’atmosfera è quella giusta per innamorarsi. Anche solo del parco stesso.
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