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Vita della città
23 Agosto 2025 - 05:38
Lo ha ribadito ieri mattina all’uscita dall’anagrafe di via Nizza 168, riaperto dalla scorsa estate: «Vogliamo costruire la città dei 15 minuti. In cui il cittadino di Falchera può usufruire di servizi essenziali in tempi ragionevoli».
Nel pit stop tra una visita e l’altra di ieri, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo rilancia uno slogan che porta avanti almeno dal 2022: il concetto di città in cui chiunque, ovunque, possa raggiungere in tempi ragionevoli servizi essenziali come le poste, le anagrafi comunali, i mercati rionali.
«Qui vediamo lo stato dell’arte di una delle cose che avevamo promesso: la riapertura del servizio anagrafico», sottolinea, facendo riferimento alla promessa elettorale mantenuta. Prima della riapertura, infatti, il servizio era rimasto chiuso per ben sette anni (anche se nel frattempo era stata serrata l’anagrafe di corso Corsica, di cui si è annunciata ieri la nuova operatività).
Ma la città, nel mentre, sembra andare in tutt’altra direzione: con mercati rionali che si spopolano più o meno silenziosamente. Il mercato del Villaretto, periferia nord, è ormai aperto «ogni tanto». Quello di piazza Borromini, in zona Gran Madre, pur con una buona — anche se ristretta — clientela è disseminato di buche che ne scoraggiano l’affluenza.
In parallelo la «battaglia» a suon di ricorsi tra il Comune e le Poste Italiane, per la chiusura di cinque punti in città. Una misura che Poste Italiane avrebbe motivato come esigenza di «ottimizzare la rete, in risposta alle mutate abitudini dei cittadini sempre più orientati ai servizi digitali».
Sui mercati, in particolare, una ghiotta occasione di revisione, per il sindaco, risiede nel piano regolatore. «C’è un ragionamento in corso sul piano mercati della città, su come possa evolversi anche alla luce dei cambiamenti della società», spiega Lo Russo.
L’assunto di base è l’inarrestabile trend non solo cittadino ma anche italiano, verso la vita da single. «Ormai sempre più persone vivono da sole, mentre circa il 16% della popolazione è composto da extracomunitari», spiega. Proprio in quest’ottica «Torino ha l’esigenza di rivedere la sua offerta di mercati».
Il riferimento è sia ai grossisti — in mattinata anche la visita al Caat di Grugliasco — sia al commercio al dettaglio, con il bagno di folla tra i banchi dei mercati di corso Spezia prima e Madama Cristina poi. «C’è una progettualità per garantire i servizi di prossimità andando anche incontro alle mutate esigenze degli operatori commerciali», assicura l'inquilino di Palazzo civico.
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