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Il Borghese

Juve, i piccoli azionisti contro Elkann. Ecco cosa (non vi) hanno detto nel Cda

Le accuse alla gestione di Exor e l'indiscrezione: "Andrea Agnelli ha aiutato Tether"

Juve, i piccoli azionisti contro Elkann. Ecco cosa (non vi) hanno detto nel Cda

Hanno fatto la voce grossa i piccoli azionisti Juve. E non poco... La narrazione del cda e dei giornaloni (non solo di Famiglia) è che la Juventus ha risposto a tutte le sollecitazioni, ma quello che è stato detto davvero ve lo raccontiamo noi. E riguarda John Elkann stesso, Tether e persino Andrea Agnelli.

Sì, perché c’è chi dietro Tether vede Andrea Agnelli. Un piccolo azionista, in forma anonima, ci dice che gli pare difficile che Tether abbia potuto salire così rapidamente, e stando al di sotto dei radar, oltre il 10% senza un “aiuto” dell’ex presidente, che sogna di riprendersi la squadra. Tether che invece, ora, pare bloccata dalla blindatura che Elkann ed Exor hanno portato con l’aumento di capitale.

Scatenando l’ira dei piccoli azionisti, come quelli che hanno parlato all’assemblea, venerdì scorso. Parliamo di quote di qualche centinaio di azioni, ma anche di passione: azionisti tifosi. Come Salvatore Cozzolino, per cui «la gestione attuale della Juventus, sotto la guida di John Elkann e del gruppo Exor, continua a muoversi senza una visione strategica, senza un piano di sviluppo reale. È una società che subisce, che non difende con forza la propria immagine, che rinuncia a far sentire il proprio peso e la propria storia. E, se vogliamo guardare più in generale alla gestione Elkann nel mondo sportivo, non possiamo non notare che anche la Ferrari, sotto la sua guida, non sta ottenendo risultati all’altezza delle aspettative».

«John Elkann - ha proseguito Cozzolino - appare distante, disinteressato, più preoccupato di difendere i numeri che di ricostruire la Juventus. E chi la governa deve metterci la faccia, la presenza e la passione - non limitarsi a eseguire aumenti di capitale e mandare note stampa. La Juventus non si amministra, si guida. E chi non ha il coraggio di farlo, dovrebbe avere almeno la dignità di farsi da parte».

Per Andrea Danubi, «la Juventus ha bisogno di idee e coraggio, della visione e del desiderio di grandezza che Andrea Agnelli diede». Concorde con loro anche Piero Gola: «Avesse fondamento quanto gli amici Cozzolino, Danubi e Sclavo hanno contestato, il rischio è che, non so quando, saremo chiamati a celebrare il funerale di una squadra per la quale continuiamo a provare passione e attaccamento».

E meno male che secondo qualcuno era andato tutto bene... Stay tuned: vi riveleremo altre chicche.

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