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Awards Season '25

Emmys 2025: il snobbismo annuale che esclude l'eccellenza della televisione

Da 'Andor' a 'The Handmaid's Tale', chi sono gli attori, registi e sceneggiatori che hanno mancato ingiustamente la candidatura

Emmys 2025: il snobbismo annuale che esclude l'eccellenza della televisione

Ieri pomeriggio, 15 luglio 2025, sono state annunciate su YouTube tramite diretta live, le candidature principali della 77° edizione degli Emmy Awards, gli 'Oscar' della televisione americana che ogni anno premia l'eccellenza e la maestrìa dello storytelling del piccolo schermo. Candidature a sorpresa sono arrivate per esordienti (come Kristen Bell e Adam Brody per Nobody Wants This) e altri che, siamo onesti, ce l'aspettavamo un po' (come Pedro Pascal e Bella Ramsey per The Last of Us).

Ma, come sempre, gli Emmys sono conosciuti anche per il loro annuale snobbismo nei confronti di altrettanti attori, attrici, registi, sceneggiatori e altri che il pubblico si aspettava avrebbero ricevuto una candidatura e aspettato invano di sentire i loro nomi dalle bocche dei presentatori dell'annuncio Brenda Song e Harvey Guillen. Parte della frustrazione deriva anche dalla struttura generale delle categorie, divise semplicemente in miniserie o serie antologiche, drammatiche e comiche, il che è un fattore chiave delle premiazioni di alto livello come gli Emmys, Oscars, Golden Globes e così via. Questi eventi sono fatti essenzialmente per premiare gli interpreti che hanno contribuito a rendere la televisione dell'anno scorso e di questa prima metà del 2025 un panorama ricco, competitivo e a tratti sorprendente.

Eppure, per noi appassionati, è difficile accettare che anche quest’anno attori e attrici meritevoli siano rimasti fuori dalla corsa alla celebre statuetta dorata alata, simbolo dell’eccellenza televisiva americana

Ecco una breve lista degli snobbati principali di cui si sentirà la mancanza agli Emmys 2025 ma che hanno vinto comunque per noi:

Andor (Disney+)

La seconda e ultima stagione di Andor ha voluto fare da ponte tra la nascita della ribellione – vista attraverso gli occhi di Cassian Andor, Mon Mothma e Luthen Rael – e gli eventi del film del 2016 Rogue One di Gareth Edwards. Una serie che, per molti, resta la migliore mai scritta e interpretata all’interno di una galassia narrativa così vasta come quella di Star Wars, ma che è stata ingiustamente dimenticata nelle categorie attoriali.

Diego Luna, Genevieve O'Reilly, Adria Arjona, Stellan Skarsgård, Elizabeth Dulau e molti altri hanno dato volto e anima a una ribellione che ci ricorderemo sempre per aver riportato Star Wars allo splendore immaginato da George Lucas.

Nonostante l’amara esclusione dai premi individuali, Andor si è comunque portata a casa 14 nomination, inclusa quella per Miglior Serie Drammatica – il numero più alto per una produzione Disney quest’anno.

Agatha All Along (Disney+)

Nominata in sole tre categorie – tra cui Miglior Musica e Testo per La Ballata della Strada delle Streghe, scritta da Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez (Frozen, WandaVision) – Agatha All Along ha comunque lasciato i fan Marvel con l’amaro in bocca.

Nonostante Kathryn Hahn abbia ottenuto una candidatura per The Studio (una delle serie protagoniste di questa edizione), ci si aspettava anche una nomination per il ruolo della strega Agatha Harkness. Uno sguardo che raccontava tutto, un’interpretazione sottile e potente che ha incantato il pubblico.

Gravissima, poi, l’esclusione di Patti LuPone, straordinaria nel ruolo della strega siciliana Lilia Calderu, dominatrice assoluta del settimo episodio. Una performance che meritava ben altra attenzione.

Squid Game (Netflix)

Nel 2022, Squid Game aveva ottenuto 7 candidature e 4 Emmy. Quest’anno? Completamente ignorata.
Eppure, la seconda stagione (prima parte del finale di serie), uscita a fine 2024, aveva tutte le carte in regola per tornare in corsa: non solo per l’enorme successo globale – raro per una serie non americana – ma anche perché la prima stagione aveva già fatto la storia.

Ora resta solo da chiedersi se la terza stagione, uscita il 27 giugno 2025, riceverà lo stesso trattamento nel 2026.

Elizabeth Moss per The Handmaid's Tale (Netflix)

Dopo sei stagioni, The Handmaid’s Tale si era affermata come una delle serie più rilevanti e inquietanti del XXI secolo, capace di raccontare temi spaventosamente attuali. E al centro di tutto, per sei stagioni, c’è stata Elisabeth Moss.

Nonostante questo, l’Academy ha deciso di ignorare proprio la sua ultima interpretazione, forse la più intensa, lasciandola fuori dalla categoria Miglior Attrice Protagonista in una Serie Drammatica.
Una scelta difficile da accettare.

Paul Giamatti per Black Mirror (Netflix)

Black Mirror è una serie che ha segnato un’epoca. Eppure, anche con un nome come Paul Giamatti in uno degli episodi più emotivamente densi della settima stagione, non è bastato.

L’attore, già vincitore di un Emmy nel 2008 per John Adams, è stato completamente ignorato dall’Academy, lasciando perplessi fan e critica. Una delle esclusioni più sorprendenti dell’anno.

Chris Storer per The Bear (Disney+)

È curioso che una serie premiata per la scrittura e per gli attori non riconosca anche il suo ideatore.
Christopher Storer, creatore e regista di The Bear, già vincitore di quattro Emmy per il progetto, è stato escluso quest’anno dalla categoria Miglior Regia.

Una decisione che stupisce, soprattutto dopo il successo e l’impatto della quarta stagione, conclusasi con un finale tra i più celebrati dell’anno. A volte, anche l’eccellenza può essere dimenticata.

The White Lotus (HBO)

Va anche detto che, come ogni anno, le categorie hanno limiti numerici inevitabili: non c’era abbastanza spazio per tutti, soprattutto per quei cast corali e molto apprezzati, dove ogni attore ha dato un contributo significativo. È il caso di Patrick Schwarzenegger, Michelle Monaghan, Sam Nivola e Leslie Bibb, che nella terza stagione di The White Lotus incentrato sul resort in Thailandia, hanno portato interpretazioni da non lasciare nel dimenticatoio, non importa la candidatura.

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