Il periodo complicato di Stellantis si vede anche in Borsa. Le azioni del gruppo guidato da John Elkann hanno infatti subito un crollo significativo, perdendo il 48% del loro valore dai massimi di marzo. Questo calo ha sollevato numerosi interrogativi tra gli investitori e gli analisti finanziari, che si trovano ora a dover valutare se il titolo rappresenti un'opportunità di acquisto o un rischio da evitare. Interrogativi che si ripropongono anche per oggi, 16 agosto, in vista della riapertura della Borsa. E, allargando il quadro, sulle risposte del board, con le conseguenze per gli stabilimenti e i lavoratori.
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Partiamo analizzando l'andamento di questi mesi. Il titolo
Stellantis ha iniziato l'anno con una performance promettente, raggiungendo i 27 euro a marzo. Tuttavia, una serie di eventi negativi ha invertito questa tendenza. Prima i tagli ai costi e
i ritardi nella produzione di auto elettriche - con le difficoltà di mercato evidenziate dai cali nelle immatricolazioni e gli stop produttivi fra cui quello di Mirafiori -, poi gli scontri con il governo italiano e, infine, i
conti semestrali deludenti hanno contribuito a una discesa che ha sorpreso molti.
Carlos Tavares, CEO di
Stellantis, ha ammesso di aspettarsi risultati migliori, ma la realtà è stata ben diversa. Da inizio anno, il titolo ha perso fra il 35 e il 48% del valore. A maggio, per esempio, in due sole sedute il Gruppo
ha bruciato qualcosa come 10 miliardi di euro.
Il punto di svolta, negativo, stando agli analisti è stato la pubblicazione dei
conti semestrali. Secondo
Equita, la semestrale negativa è da imputare non solo al contesto di mercato più difficile, ma anche a problemi interni come il ritardo della produzione dei nuovi modelli e l'eccesso di scorte di magazzino in Nord America. Questi fattori, assieme al
calo dei prezzi atteso per i prossimi trimestri, impatteranno anche nel secondo semestre 2024 e non saranno risolti prima del primo semestre 2025.
Equita ha quindi deciso di ridurre le stime 2024 del colosso automotive, abbassando quelle di fatturato del 3% a quota 174 miliardi di euro e quelle di EBIT adjusted del 10% a 17,6 miliardi di euro. Anche le previsioni di utile netto 2024 sono state riviste al ribasso del 12% a 12,8 miliardi di euro, e quelle di free cash flow del 24% a circa 6 miliardi di euro.
Il parere di
Equita su
Stellantis (che nel frattempo ha comunicato che nelle sedute comprese tra il 1° agosto e l'8 agosto 2024 ha acquistato 7.087.909 azioni proprie a un prezzo medio ponderato di 14,4787 euro
, per un ammontare complessivo di 102,62 milioni) non è isolato.
Berenberg,
Citi,
Jefferies e
Goldman Sachs hanno tutti rivisto al ribasso il
target price delle
azioni Stellantis.
Berenberg, confermando il rating "hold", ha rivisto al ribasso il prezzo obiettivo a 19 euro. Mediobanca ha confermato il suo "neutral" tagliando il prezzo obiettivo a 19,1 euro, mentre RBC Capital, pur ribadendo il suo giudizio "outperform", ha rivisto al ribasso il prezzo obiettivo a 24 euro.
Citi ha tagliato il
target price a 17 euro, ribadendo il consiglio "neutrale".
Nonostante il netto e repentino calo delle
azioni, alcuni
analisti vedono ancora un'
opportunità di acquisto. Secondo un
sondaggio condotto il 14 agosto 2024, 26
analisti fissano il
target price delle
azioni a 21,070 euro, circa il 49% in più rispetto ai 14,14 euro su cui il titolo viene scambiato sul FTSE MIB. Anche il fair value di
InvestingPro, basato su sette modelli d'investimento riconosciuti e adattati a
Stellantis, indica prospettive di crescita, seppur più contenute. Il
valore intrinseco è pari a 16,78 euro, quasi il 19% in più del prezzo attuale.
Secondo
Jefferies,
Stellantis deve affrontare una serie di problemi interni e di mercato. Il gruppo automobilistico deve risolvere questioni legate ai marchi - compresi quelli non redditizi, come accennato dallo stesso Tavares, o
la sovrapposizione di taluni nei diversi segmenti di mercato -, alla capacità e alle competenze di marketing per diventare nuovamente un investimento attraente.
Jefferies ha recentemente tagliato il
target price da 25 a 15 euro, abbassando il rating del titolo da "buy" a "hold". Dunque, c'è da aspettarsi che rivedendo le proprie strategie industriali si arrivi a un taglio di alcuni marchi o una riorganizzazione? E come impatterà tutto questo sugli stabilimenti?
Nella giornata di ieri, a onor del vero, il titolo ha recuperato un 1,57%. Poco, ma abbastanza significativo in un momento di debolezza che potrebbe esporre il titolo all'azione dei venditori (svalutandolo ulteriormente). Secondo l'analisi di TeleBorsa, "il quadro di medio periodo di Stellantis ribadisce l'andamento negativo della curva. Nel breve periodo, invece, si intravede la possibilità di un timido spunto rialzista che incontra la prima area di resistenza a 14,26. Primo supporto individuato a 13,9. La presenza di eventuali spunti positivi propendono per un movimento verso l'alto con target 14,62".
AGGIORNAMENTO: Questa mattina a Piazza Affari il titolo è partito con il segno positivo. Alle ore 9.30 guadagnava il +2,54% piazzandosi a 14,45 euro. Da valutare le reazioni nella giornata alla notizia, proveniente dagli USA, di una causa intentata dagli azionisti per "comunicazioni ingannevoli" (vedi articolo correlato sopra). In realtà, la giornata si è conclusa senza scossoni, a 14,37 (+1,92%)