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Il caso
09 Ottobre 2023 - 08:00
Raduno di invisibili all'interno dell'ex Gondrand
Sembra un raduno di vecchi compagni di scuola, che per l’occasione hanno scelto un luogo di ritrovo decisamente tetro: il quadrilatero dell’orrore tra via Cigna, via Breglio, corso Venezia e corso Grosseto. Un enorme polmone verde, fino a qualche anno fa luogo di divertimento e oggi simbolo dell’abbandono e del degrado. Così il parco Sempione, ribattezzato di recente “Nuovo Tossic Park”, è diventato (per colpa delle fabbriche chiuse: Gondrand e Carlin) la faccia più brutta della nostra città. Quella che fa più paura: isolata, meta di chi ha perso tutto, casa di spacciatori e tossici. Ma non per questo dimenticata da chi ha l’onere e l’onore di garantire la sicurezza. Il Comune, giusto giovedì pomeriggio, ha parlato di abbattimento imminente (da stabilire con i privati).
Colloquio tra due persone dentro il rudere della Carlin
Un fortino della disperazione
Senz’altro la notizia migliore che poteva arrivare in tempi dove l’unica attività rimasta (semi)aperta è quella di Spazio 211. Una bandierina in mezzo al deserto: oltre alle fabbriche ci sono altre due piscine chiuse. E persino il chiosco che occupava il marciapiede di via Cigna se ne è andato. La zona Gondrand - la chiameremo così per comodità - si è trasformata, nel silenzio generale, in un fortino di disperazione e miseria. Dove nessuno, nemmeno i curiosi, osa entrare.
Basta vedere le foto che abbiamo scattato venerdì mattina per rendersi conto di come la situazione sia quasi a un punto di non ritorno. In un angolo sperduto, tra i detriti e le macerie, spuntano una decina di soggetti intenti a parlottare tra di loro. Seduti su poltroncine, forse l’ultima eredità della fabbrica in vita. Accanto a loro un fuocherello acceso, forse l’antipasto di un pranzo che verrà consumato di lì a poco.
Il parco Sempione di via Cigna
Stanze del buco
Scene che gelano il sangue, come la normalità che abbraccia il vicino ex magazzino di utensili Carlin dove un uomo e una donna (uno spacciatore e una cliente) consumano un panino dopo aver contrattato lo scambio di denaro per qualche grammo di eroina. Film che si ripetono, tutti i giorni, anche al parco Sempione lato via Cigna. Davanti al centro d’incontro ormai chiuso, con i tossici e i pusher a fare capolino all’ombra delle piante.
Una narcosala pari a un buco nero, in grado di inghiottire anche la dignità delle persone. Uno spettacolo spaventoso che solo le ruspe potranno cancellare. Nella speranza che i cantieri partano davvero entro la fine dell’anno. Perché qui, in Barriera, nessuno è disposto a sopportare ulteriori ritardi.
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