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Autmotive & Analisi

La Fiat di Marchionne faceva più auto di Stellantis: ecco cosa è successo (e succederà) a Mirafiori

I retroscena del passaggio dall'era Agnelli all'era Elkann e i dati sulla produzione industriale

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Fiat da sola (o quasi) era meglio di Stellantis? Di certo aveva più dipendenti, anche se la cassa integrazione è una compagna fedele da quasi vent’anni senza soluzione di continuità: e comunque lo dicono i numeri. A Mirafiori, sotto l’era Marchionne, si produceva quasi tre volte di più. E a livello nazionale si superava il milione di vetture. Oggi, stando alle stime, si chiuderà ben al di sotto delle 200mila, su un totale di 310mila veicoli.

Sono analisi che facciamo prendendo spunto dal rapporto periodico della Fim Cisl sull’andamento produttivo negli stabilimenti Stellantis. Numeri che parlano di una frenata spaventosa, con un bilancio stimato di un calo di circa il 31% rispetto al già disastroso 2024.

Partiamo da Mirafiori, come dicevamo. Nei primi nove mesi del 2025 a Torino sono state prodotte 18.450 autovetture, quasi tutte Fiat 500 elettriche, in calo del 17% rispetto alle 22.240 del 2024.

Nel 2017, epoca di Fca nata dalla fusione di Fiat con Chrysler, la produzione totale degli stabilimenti italiani era di 1 milione e 35.454 veicoli, di cui oltre 700mila vetture. Il polo produttivo di Torino, ossia Mirafiori e la Maserati di Grugliasco (inaugurato nel 2013), sfornavano 69.478 vetture (ben poca cosa, certo, paragonate alle oltre 300mila di Melfi, che era la fabbrica più moderna e dove uscivano i veicoli Jeep).

Poi, negli anni successivi, il calo, fino al disastroso 2019 per Mirafiori, con 19.210 vetture. Ma a livello nazionale si resiste con oltre 200mila vetture. Attenzione, però. Fra 2019 e 2020 sta arrivando la Fiat 500 elettrica, i piani stanno cambiando. L’ad Sergio Marchionne è morto l’anno prima, a causa di un tumore mai rivelato. Il Gruppo è al centro della bufera. E il 2019 è soprattutto l’anno della pandemia, tutta l’industria è paralizzata, come metà Paese.

Le cifre risalgono l’anno successivo, ma bisogna aspettare il 2021 per vedere aumentare in maniera considerevole i volumi: è nata Stellantis, dalla fusione di Fca con il gruppo Psa, il ceo è Carlos Tavares che svolta senza indugi sulla strada dell’elettrico (e poi fa chiudere la Maserati a Grugliasco). Di fatto, il Gruppo è la creatura di John Elkann, rimasto solo al timone (a parte la parentesi di Mike Manley ceo Fca fino alla fusione) dopo la scomparsa di Marchionne, che l'alleanza con i francesi non la voleva.

Nel 2021 Torino supera le 77mila unità prodotte, addirittura arriva oltre 94mila nel 2022. Soffrono altri stabilimenti, diversi modelli Maserati escono di produzione. A livello nazionale si oscilla fra 600mila e 700mila vetture prodotte, almeno fino al 2023. Nel 2024, il tonfo: l’elettrico è un flop, la Fiat 500e da sola non sostiene Mirafiori, che si ferma a 25mila unità prodotte. A livello nazionale siamo a 475mila unità. Sono arrivati i cinesi, per di più, e hanno preso il mercato. 

E oggi? I numeri, a ottobre 2025, sono quelli. Le prospettive sono, con l’arrivo della Fiat 500 Ibrida a novembre, di produrne 100mila l’anno, cui si dovrebbero aggiungere fra le 30 e le 50mila versioni elettriche. Ma, proprio di recente, ci sono stati giorni di stop a causa di ordinativi insufficienti della piccola Bev.

Il segretario della Film Cisl, Fernando Uliano, nell’incontro del 20 ottobre con il ceo Antonio Filosa, vuole chiedere che siano riempiti i vuoti produttivi lasciati da Maserati, con nuove assegnazioni. Chiede certezze sugli investimenti e assunzioni. Mentre si fa i conti con i 10 miliardi complessivi di dollari per gli USA, la forte spinta nel nord Africa e la delocalizzazione di produzioni chiave - come la Grande Panda - in Serbia, con operai portati anche da Marocco e Nepal (e, pochi, dall'Italia).

Intanto, oltre un dipendente su due del Gruppo, in Italia, è soggetto ad ammortizzatori sociali. A Mirafiori, come dicevamo, sono quasi vent’anni ininterrotti. In tutto il Gruppo, dalla nascita di Stellantis, sono andati persi circa 10mila posti di lavoro. Da 37.288 nel 2020 a 27.632 a fine 2024. Ma il rapporto della Fim Cisl ne conta 20.113 soltanto, addirittura nei vari stabilimenti.

Sull'intera forza lavoro di 32.803 dipendenti a settembre 2025, il 61,8% è soggetto a contratti di solidarietà oppure cassa integrazione.

E si attende di capire cosa sarà, realmente, di questa fabbrica. Sotto Tavares era stato lanciato il piano Mirafiori Automotive Park 2030, con progetto di campus, centro design, polo dell’elettrico. Non troppo tempo fa Stellantis aveva annunciato il restyling della storica palazzina degli Enti Centrali, con tanto di render e inizio lavori con l’autunno. Al momento, di Mirafiori Automotive Park 2030 non si sa nulla e nessuno ha visto neppure gli imbianchini.

Scatta però una nuova rivoluzione di manager, nel leadership team di Antonio Filosa, con Jean Philippe Imparato sostituito da Cappellano e altri avvicendamenti di cui potete leggere qui sotto.

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